Marco Bellocchio: "Se il mio Vincere l'avessi chiamato Perdere
la sinistra italiana si sarebbe certamente riconosciuta"
Tra gli avvenimenti cinematografici italiani sulla Croisette si è svolta la lezione di cinema di
Marco Bellocchio. La lezione ha coronato il momento positivo della cinematografia italiana alla 63ma edizione del Festiva, dove lo scorso anno Bellocchio con "
Vincere" era stato uno dei più apprezzati candidati alla Palme d’Or. Guidato dal giornalista e saggista cinematografico
Michel Ciment ("
le Masque et la plume", trasmissione radio di critica cinematografica e "
Positif)" il regista di "
Buongiorno Notte" ha percorso un vaggio a rebours nella sua vita e nei suoi film da: "
I pugni in Tasca" a "
Vincere".
Innanzi ad una platea internazionale gremita di giornalisti e di cinefili che ha reagito con risate ed applausi, lasciando da parte la traduttrice- che è intervenuta solo in rarissime occasioni -
Marco Bellocchio, esprimendosi in un francese più che accettabile, ha narrato la sua passione per le immagini e per il cinema interessando a pieno gli “allievi”. Gli spezzoni dei lungometraggi che lo hanno reso famoso: da "
I Pugni in Tasca" (1965) al "
Nel nome del padre" (1972) da "
Il diavolo in corpo" (1986) a "
L'ora di religione" (2002), a "
Buongiorno Notte" (2003) e a "
Vincere" (2009), hanno composto la tela di fondo per tracciare la carriera del regista. Alcuni dipinti degli inizi e dei bozzetti schizzati nel corso dei tournage, hanno fatto scoprire al pubblico la prima vocazione di Bellocchio: quella di pittore.
Il regista di "
I Pugni in Tasca", inoltre ha accennato anche la sua brevissima carriera di attore, un attore mancato ben presto passato con successo alla regia. Parlando poi di "
Vincere" ha detto che il lungometraggio, pur non ottenendo La Palme d’Or è andato benissimo in Francia e che il David di Donatello alla regia è stata “una vera soddisfazione”. Rifererendosi a "
Draquila", la cui proiezione a Cannes, ha fatto disertare la Croisette al ministro Bondi, ha detto "
Non l'ho ancora visto, ma nel passato, abbiamo capito tutti, che pellicole che attaccano frontalmente una persona hanno l'effetto contrario. E comunque se il mio Vincere l'avessi chiamato perdere la sinistra si sarebbe certamente riconosciuta".
23/05/2010, 12:53
Martine Cristofoli