I premi dell’ottava edizione dell’Asian Film Festival
Premio Migliore Film
LOLA di BRILLANTE MENDOZA
Motivazione: Per la straordinaria grazia narrativa con cui ha saputo coniugare uno sguardo quasi documentaristico sulla difficile dignità della vita delle classi più povere ad una sottile capacità di creare personaggi di un’umanità abbacinante, con una maestria registica nell’uso dello spazio, del tempo e della luce perfettamente connaturati ad una storia in cui riesce a fondere leggerezza e dramma, fino a restituirci una profonda riflessione sul senso dolce-amaro della vita.
Premio Migliore Regia
ANN HUI per NIGHT AND FOG
Motivazione: Per lo stile cristallino con cui ha saputo radiografare la durezza dell’esistenza di una famiglia lasciata sola di fronte all’abisso di una società degradata e cinica, costruendo una trama di sguardi e ricordi in cui la violenza privata diviene il riflesso di un mondo senza pietà né possibilità di redenzione e la famiglia lo specchio di tale ferocia.
Premio Migliore Attore
TSAI CHEN-NAN per la sua intepretazione in TEARS di CHEN WEN TANG
Motivazione: Per aver dato vita ad una singolare figura di poliziotto, imprimendo sul proprio volto duro tutto il senso di un’implosione delle emozioni di una vita a cui non è stato dato il privilegio di esprimere sentimenti, in un cammino progressivo di espiazione dei propri sensi di colpa, rendendo la violenza l’unico, catartico sfogo di una vita “senza lacrime”, chiusi nelle gabbia di quel “nido di serpi” che è l’esercito dell’autorità nel mezzo della miseria umana più tetra.
Premio Migliore Attrice
KIM HYE-JA paer la sua intepretazione in MOTHER di BONG JOON-HO
Motivazione Per aver incarnato il parossismo dell’amore materno costruendo un personaggio di indimenticabile, spaventosa forza, disposta a qualunque crudeltà pur di ristabilire il sinistro equilibrio della vita con un figlio inerme, raggiungendo una disperazione in cui non è più possibile distinguere tra innocenza e crudeltà, tra la dolcezza e la ferinità animale inscritte nel ruolo materno.
Premio Film più Originale
SYMBOL di MATSUMOTO HITOSHI.
Motivazione: Interprete, produttore e regista di un’opera che mescola il clownesco ad una coraggiosa, epica e disincantata storia del rapporto tra uomo e mondo, vista come lotta senza quartiere per cercare un senso nella vita materiale e dei suoi oggetti simbolo, lotta che, paradossalmente, come un maremoto provocato dal battito di ali della farfalla, si ripercuote altrove, in una vita sociale paradossalmente incarnata nei suoi meccanismi da un incontro di wrestling.
21/07/2010, 17:11
Simone Pinchiorri