Laura Bispuri, Paolo Zucca e Marco Chiarini:
i registi di perFiducia 3
Non c'è dubbio che l'investimento nel cinema porti benefici, almeno a livello di immagine. Di rado si vede la
Casa del Cinema di Roma piena in ogni sua sala (3 in tutto) per lo stesso evento; c'è riuscita la presentazione dei corti "
perFiducia" la meritoria iniziativa voluta da
Banca Intesa San Paolo, giunta alla terza edizione.
Una sala piena di giornalisti, persone e personaggi del cinema (Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Paolo Ferrari Presidente ANICA solo per dirne alcuni) coordinati da un pezzo da 90 della critica come
Paolo Mereghetti, nonché l'AD di Banca Intesa
Corrado Passera, che hanno sottolineato quanto la fiducia sia importante per rilanciare il cinema italiano. La fiducia nei giovani, la qualità del lavoro, delle scelte artistiche e creative per ottenere risultati importanti e cercare di svincolarsi dai finanziamenti ministeriali e dal crescente disinteresse di chi è al governo. Tutto giusto, tutto condivisibile. Una cosa è però mancata alla grande presentazione, la comunicazione del budget. Sì, perché sarebbe stato corretto comunicare qual è stata la disponibilità economica per realizzare il progetto. Soldi privati certo e ben vengano, ma la difficoltà di chi fa cinema e nel particolare cortometraggi è quella di avere sempre a che fare con ristrettezze economiche. A tutti coloro che fanno un corto piacerebbe avere un coordinatore come Mereghetti, un supervisore come Salvatores, un consigliere come Sorrentino e non è per scelta o per cattivo gusto che non vengono chiamati da tutti, ma solo per mancanza di soldi. Scegliere le storie tra oltre 3.000 giunte "dal basso" sul sito web, è un'idea grandiosa (non innovativa), ma costa. Quanto costa pagare chi legge 3.000 soggetti? E poi la giuria che seleziona i soggetti da produrre? Quanto costa avere i suddetti come consulenti? Quanto costa avere a disposizione 3 sale della Casa del Cinema? Solo il giorno prima il povero Gianluca Arcopinto presentava il suo progetto di DVD "autonomi" nella sala più piccola, adibita a guardaroba dall'organizzazione "
perFiducia".
E solo a questo punto, con le giuste informazioni sul budget, che va fatto un bilancio. I tre corti prodotti per l'edizione 2011 sono "
Biondina" per la regia di
Laura Bispuri, con Anita Caprioli e Anna Celeste Cuppone; "
Cuore di Clown" regia di
Paolo Zucca, con Isabella Ragonese, Vinicio Marchioni; "
Omero Bello-di-Nonna" diretto da
Marco Chiarini con Isa Barzizza e Nicola Nocella. Diamo i voti. 6,5 a "
Cuore di Clown"; divertente ed esaustiva la storia, bravi gli interpreti, ma più dei due noti principali, troppo espressivi sotto la maschera da clown, gli altri come Pippo Del Bono e Michela Andreozzi. 6 a "
Omero Bello-di-Nonna" che anche con una storia piuttosto striminzita, riesce a proporre idee originali di grafica e animazione, terreno di casa per
Marco Chiarini. 5 a "
Biondina" per la totale assenza di storia, per nulla sviluppata dagli sceneggiatori (
Laura Bispuri e
Filippo Bologna) e che "non" mostra il rapporto tra madre e figlia ma neanche altro di interessante. Ma stia tranquilla l'autrice: parteciperà a molti festival e vincerà tanti premi.
Insomma, se fare gavetta con i corti è l'unica via, c'è chi li realizza senza un euro, chi ha finanziamenti ministeriali (40.000 euro) che si polverizzano tra "spettanze" al produttore e spese imposte dalla legge e c'è anche chi ha la fortuna di ottenere fiducia da un finanziatore privato come
Intesa San Paolo; certo sono soldi loro e ci fanno quel che vogliono ma non sarebbe male sapere, per valutare meglio il prodotto nel suo insieme, quanti ne abbiano spesi.
04/02/2011, 10:40
Monica Straniero