Note di regia di "Le stigmate e il denaro.
Padre Pio, business e miracoli"
Quando abbiamo cominciato a girare le interviste per il documentario su Padre Pio, ci siamo resi conto da subito che non sarebbe stato facile: volevamo avere il contributo di biografi ufficiali, di scrittori pro Padre Pio ma volevamo avere anche il contributo di chi ha sollevato dubbi ed espresso critiche sulla sua figura. Tanti di loro erano già stati querelati e non c’è stato verso di convincerli a rilasciare un’intervista. Ci hanno comunque autorizzato ad utilizzare il loro materiale e nel film il risultato è che due attori in forma anonima raccontano parte delle loro ricerche.
Le riprese sono cominciate a San Giovanni Rotondo, dove abbiamo trovato uno strano clima di paura, accompagnato da atteggiamenti di chiusura che si contrapponevano fortemente alla facciata di tranquillità e serenità che la direzione dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” e l’entourage dei frati cappuccini cercavano a tutti i costi di mostrare. Sono stati giorni in cui ci incontravamo di notte (e di nascosto) con persone spaventate, abitanti del posto che hanno avuto paura di metterci la faccia, “perché qui mi conoscono, mi verrebbero a cercare se parlassi”.
Ogni volta, provare a rompere il muro del silenzio per cercare di fare bene il nostro lavoro si è rivelato davvero difficile. Emblematico il caso di Francesco Crupi, direttore generale dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, il quale, terminata l’intervista, si è rifiutato di rilasciarci la liberatoria per utilizzarla: la motivazione è stata che doveva visionare il film montato prima di decidere se autorizzarci o meno. I sottointesi erano abbastanza chiari. Nonostante le mille difficoltà, crediamo di aver fatto un film molto equilibrato, che non esprime giudizi di sorta e ha il pregio di raccontare i fatti da tutti i punti di vista.
Tutte le persone intervistate hanno, comunque, qualcosa che condividono: l’avversione per il volto estremamente mediatico, affaristico e poco spirituale che San Giovanni Rotondo ha ormai assunto. Colpa della gestione dei frati? Non solo. Un’altra mano, apparentemente invisibile, sembra agire dietro di loro...
Giorgia Pietropaoli