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ISABELLA RAGONESE, al Cinema sempre in cerca di novità.


L'attrice palermitana, classe 1981, siede davanti al suo pubblico, in mezzo a decine di volumi dedicati al cinema. E racconta i suoi inizi come drammaturga e l'approdo al grande schermo, un percorso senza dubbio inusuale rispetto a tanti altri colleghi. Da "Nuovomondo" fino a "Il Giorno in più" di Massimo Venier ancora in produzione, passando per "La Nostra Vita" e il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista. (foto Matteo Nardone)


ISABELLA RAGONESE, al Cinema sempre in cerca di novità.
Isabella Ragonese alla Libreria del Cinema
Ultimo appuntamento per il ciclo di incontri dal titolo Vi Faremo Sapere organizzato dalla Libreria del Cinema di Roma, che questa volta ha visto protagonista Isabella Ragonese insieme a Valerio Mieli, regista di "Dieci Inverni".

«Sono arrivata tardi al cinema, anche un po' per caso se vogliamo. Certo, ho sempre recitato: fin dall'età di 14 anni ho fatto laboratori teatrali, anche molto prestigiosi. Palermo da questo punto di vista è stata una palestra incredibile, anche di vita. Inizialmente però scrivevo per il teatro, passavo le giornate cercando bandi su internet e proponendo i miei lavori, e questo per molto tempo mi ha permesso anche di mantenermi».
A cambiare le carte in tavola ci ha pensato un provino per il film "Nuovomondo" di Emanuele Crialese: subito scelta per un piccolo ruolo nella pellicola ambientata in Sicilia, la Ragonese muove così i primi passi nel mondo del cinema.

«La svolta poi è arrivata con "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì, un film che mi ha permesso di cimentarmi in un ruolo che ho molto amato e che mi ha dato grandi soddisfazioni. Inoltre, ritengo Virzì uno dei registi più bravi in Italia soprattutto per quello che riguarda il suo modo di lavorare con gli attori».

Quanto al proprio mestiere, Isabella Ragonese si dice piuttosto eclettica nelle scelte, che cerca di diversificare il più possibile.
«Mi piace misurarmi con personaggi sempre diversi, non fossilizzarmi: un attore per me deve essere acquatico, malleabile, ma soprattutto dotato di una grande capacità di ascolto. In genere, le ragioni che mi spingono a scegliere un copione piuttosto che un altro sono tre: il desiderio di lavorare con un certo regista, con un attore, oppure la possibilità di interpretare ruoli che normalmente non mi offrirebbero mai».

L'attrice ha espresso il suo appoggio nei confronti dell'iniziativa che ha visto molti suoi colleghi impegnati nell'occupazione del Teatro Valle: «Il 2011 è stato un anno difficile, certo, ma anche ricco di iniziative (la Ragonese è stata anche in prima linea nella manifestazione del 13 febbraio scorso “Se non ora, quando?, n.d.r.) che hanno significato e significano una precisa volontà di riappropriazione degli spazi culturali e non. Io credo che questi siano segnali importanti di un cambiamento possibile».

20/06/2011, 09:36

Lucilla Chiodi