Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Gianluca e Massimiliano De Serio: "Abbiamo dedicato
il nostro primo film a un sentimento"


Unico film italiano in concorso al Festival Internazionale del Film di Locarno, "Sette Opere di Misericordia" è anche l'esordio nel lungometraggio di finzione dei gemelli torinesi Gianluca e Massimiliano De Serio. "E' un rischio, ci abbiamo provato", spiegano.


Gianluca e Massimiliano De Serio:
Unico film italiano in concorso a Locarno, "Sette Opere di Misericordia" è anche l'esordio nel lungometraggio di finzione dei gemelli torinesi Gianluca e Massimiliano De Serio.

Un film intenso e molto dibattuto all'indomani della proiezione, che ha al centro il sentimento della misericordia. "La compassione - spiega Massimiliano De Serio - il prendersi cura dell'altro sono al centro dei nostri lavori in maniera trasversale da tempo, già a partire dai nostri ultimi documentari ("L'esame di Xhodi" e "Bakroman"). Questo film rappresenta un punto di arrivo di questo percorso, ma è anche un nuovo punto di partenza: al centro c'è la misericordia, ma svuotata da tutti i cliché religiosi, i cliché cui la cultura occidentale ci ha abituato da secoli. Rimane la forma d'amore più puro".

"Abbiamo scelto come riferimento le opere di misericordia corporale, il corpo dei nostri personaggi è diventato una specie di catalizzatore di questo sentimento, che nel film è quasi contagioso. Siamo in una situazione di degrado, se non morale sicuramente esistenziale, ma c'è questa "corrente" che passa attraverso i corpi, che alla fine si trasforma in una luce pura", aggiunge Gianluca. "Abbiamo dedicato il nostro film al racconto di un sentimento: è un rischio, ci abbiamo provato".

"Il film - spiegano ancora i due registi - parte da un territorio molto preciso, che è casa nostra, dove viviamo noi, i palazzi sono quelli della Falchera, il nostro quartiere, ma pur essendo così precisa la contestualizzazione i personaggi diventano quasi dei segni astratti. Il film è attraversato da citazioni della storia dell'arte, a partire dal titolo (un riferimento a Caravaggio), il volto di Olimpia Melinte - la nostra protagonista - ci ha ricordato i lavori di Piero Della Francesca, e sono molte le scene che abbiamo costruito ispirandoci a quadri che amiamo".

Il personaggio di Roberto Herlitzka è ispirato al nonno dei registi. "Lui gli assomiglia anche un po', da nostro nonno è nato lo spunto del film: era malato, lo abbiamo assistito negli ultimi tempi e abbiamo visto il suo corpo pian piano sparire, sentendoci però in quel periodo per la prima volta veramente vicini a lui".

Il film uscirà in Italia a novembre distribuito da Cinecittà Luce.

09/08/2011, 19:00

Carlo Griseri