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Al Terra di Tutti Film Festival 2011 “La Vida
Loca”, documentario del reporter ucciso per
aver filmato le bande criminali in Salvador


L’ultimo film di Christian Poveda, assassinato dalla gang salvadoregna che aveva filmato per oltre un anno, entra nel cartellone del festival di cinema sociale in programma a Bologna dal 6 al 9 ottobre 2011. Dal 17 settembre al 15 ottobre, una mostra fotografica con i reportage finalisti del Photo Contest.


Al Terra di Tutti Film Festival 2011 “La Vida Loca”, documentario del reporter ucciso per aver filmato le bande criminali in Salvador
I riti e i miti delle gang di periferia, la violenza disperata di chi non ha mai avuto nulla e il coraggio di un giornalista che impugna la telecamera a qualsiasi costo. Č la storia di La vida loca, il documentario realizzato dal reporter franco-spagnolo Christian Poveda tra le “maras”, pericolose bande criminali di San Salvador. Dopo avere passato piů di un anno insieme ai giovanissimi membri della “Mara 18”, di cui ha documentato senza censura violenza e rituali, Poveda č stato ucciso dagli stessi affiliati perché ritenuto un delatore. "La vida loca" sarŕ proiettato in anteprima italiana al Terra di Tutti Film Festival, la rassegna di cinema sociale dal sud del mondo in programma dal 6 al 9 ottobre 2011 al cinema Lumičre di Bologna.

Organizzata dalle ong Cospe e Gvc e giunta ormai alla sua quinta edizione, la kermesse mette in cartellone quattro giorni di reportage e documentari sui conflitti sociali, l’immigrazione, le lotte per i diritti umani e la tutela dell’ambiente nei cinque continenti (il programma sarŕ presto disponibile al sito www.terradituttifilmfestival.org).

"Il Terra di Tutti Film Festival si rilancia in una dimensione internazionale" – dicono i direttori artistici Stefania Piccinelli di Gvc e Jonathan Ferramola di Cospe – "e cerca di tracciare un ponte tra le realtŕ micro-locali e festival internazionali come quelli di Maputo in Mozambico e di Belo Horizonte in Brasile, per la seconda volta gemellati con la rassegna di Bologna". "Attraverso i reportage, i documentari e le tante storie raccontate in video" – continuano – "si consolida l’attenzione verso i grandi fatti di cronaca, dal traffico di esseri umani alla difesa del patrimonio naturale, fino alle nuove povertŕ e le piů ‘antiche’ migrazioni nel continente Europa".

Un ruolo di primo piano tra i video selezionati (su 245 iscritti) spetta alle rivoluzioni che stanno cambiando il volto del Maghreb, con ospiti come la giovane fotografa tunisina Sophia Baraket, che a Bologna presenterŕ un progetto di “democrazia per immagini” che si propone di sostituire nelle piazze e sugli edifici pubblici della Tunisia le onnipresenti icone di Ben Ali con ritratti dei comuni cittadini. E ancora, nell’Anno internazionale delle foreste proclamato dalle Nazioni Unite, sono in programma una sessione di documentari sulla carestia nel Corno d’Africa, le lotte dei campesinos boliviani contro milizie armate e multinazionali, l’innalzamento degli oceani, e una “Giornata della terra” (sabato 8 ottobre), con un seminario internazionale della campagna “Earth4all” promossa da Cospe con ospiti dell’Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica), dell’associazione di contadini africani Roppa e del movimento internazionale Via Campesina.

Domenica 9 ottobre (alle ore 22.00) la premiazione da parte della giuria di qualitŕ del festival per la migliore produzione europea e internazionale e la consegna dei premi promossi dalla Fondazione Benedetto Senni (per il miglior film sulla sostenibilitŕ ambientale e la sovranitŕ alimentare) e dal Consiglio degli stranieri e apolidi della Provincia di Bologna (per il miglior film sull’integrazione).

Tra le novitŕ dell’edizione 2011, il Terra di Tutti Photo Contest, il concorso per reportage e immagini su immigrazione, conflitti, ambiente e diritti umani organizzato in collaborazione con Fotoviva e Shoot4change. Tra le opere finaliste (in mostra alla Casa della Fotografia di Bologna, piazza Giovanni Spadolini 3), gli scatti realizzati da Claudio Sica tra i Borana dell’Etiopia e i loro “pozzi cantanti”, riserve d’acqua scavate a mano nella roccia e gestite attraverso la collaborazione di tutti i membri della comunitŕ. Eloisa D’Orsi immortala la realtŕ dei “desplazados” colombiani, profughi interni costretti a lasciare tutto nelle mani di guerriglieri prezzolati, mentre il reportage di Luca Sgamellotti documenta la vita della comunitŕ cinese nella pianura fiorentina. Sabato 8 ottobre alle ore 20.30, al cinema Lumičre, la premiazione delle migliori opere del concorso.

05/09/2011, 14:04