Storie di emigrazione e schiavitù alla Mostra di Venezia
nel documentario "Io Sono" di Barbara Cupisti
Altri migranti sbarcheranno al Lido in questo ultimo weekend che la
Mostra di Venezia dedica al tema “Cinema e diritti umani”. Da giovedì 8 a sabato 10 settembre 2011, un programma di proiezioni, film e incontri di approfondimento sul cruciale tema dei diritti e della dignità dell’essere umano e sugli abusi che vengono perpetrati ogni giorno nel mondo. Un’iniziativa patrocinata dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presentata da
Cinecittà Luce,
Rai Cinema,
Amnesty International e l’
Associazione Articolo 21.
È nel corso di questi tre giorni che verrà presentato il film documentario di
Barbara Cupisti, “
Io sono - Storie di schiavitù”, in programma il 10 settembre alle 11.30 in
Sala Darsena come
Evento della sezione
Controcampo Italiano. Sempre sabato 10 settembre alle ore 15.30 è prevista una
Tavola rotonda sul tema “Cinema e diritti umani” all’interno dello Spazio Cinecittà Luce – Hotel Excelsior.
“
Io sono – Storie di schiavitù”, prodotto da Faro Film in collaborazione con Rai Cinema, con il patrocinio di Amnesty International Sezione Italiana, focalizza l’attenzione sui vari aspetti della tratta degli esseri umani, che “in Italia è la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, seconda solo ad armi e droga” secondo quanto riporta la Relazione 2009 del COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Sono ragazzi, uomini, donne, transessuali i protagonisti del film documentario di Barbara Cupisti. Arrivano in Italia spinti dalla fame, dalla miseria, dalle guerre e dal desiderio di migliorare il proprio futuro, e per il viaggio sono obbligati a pagare cifre sproporzionate alle organizzazioni illegali e criminali. Una volta arrivati in Italia si trovano a lavorare “a nero”, sottopagati o addirittura costretti a prostituirsi per restituire l’ammontare del loro debito.
“Un elemento che caratterizza il film, del tutto inedito in questa edizione della Mostra del Cinema” – racconta Barbara Cupisti – “è l'attenzione al fenomeno del traffico di esseri umani al fine dello sfruttamento della prostituzione. Fenomeno sociale molto diffuso, ma che spesso è ignorato o tenuto nascosto. Nel film infatti si affronta, senza moralismi, il dramma di ragazze straniere giovanissime, spesso minorenni, portate in Italia con la speranza di un lavoro regolare e costrette, invece, al ‘lavoro su strada’ fin dal primo giorno di arrivo: ragazze che molto spesso non hanno ancora avuto rapporti sessuali. Ancora più nascosta è la realtà delle persone transessuali, vittime anche loro del traffico di esseri umani: un fenomeno che nel nostro paese è stato oggetto di attenzione solo per scandali mediatici che non si sono minimamente soffermati sulla realtà drammatica vissuta da persone che hanno un'identità fragilissima, e che sono esposte a violenze e discriminazioni mai raccontate prima”.
Barbara Cupisti ha partecipato nel 2007 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il documentario “Madri” vincitore del David di Donatello nel 2008.
06/09/2011, 18:42