Terra di Tutti Film Festival, a Bologna dal
6 ottobre il cinema racconta la storia
Karem Chérif è un giornalista tunisino che, all’indomani dello scoppio della rivoluzione, abbandona la penna e scende in strada per difendere il proprio quartiere e la democrazia.
“Liro”, invece, è una giovane salvadoregna: un tatuaggio con il numero 18 le ricopre tutto il volto, ad indicare l’appartenenza a una banda armata della capitale. Entrambi sono
protagonisti del Terra di Tutti Film Festival, la rassegna di cinema e documentario sociale in programma dal 6 al 9 ottobre al cinema Lumière di Bologna (via Azzo Gardino 65, ingresso gratuito). Difesa dei diritti e dell’ambiente, sovranità alimentare, migrazioni e traffici umani, conflitti e marginalità sono i temi della quattro giorni organizzata dalle ong Cospe e Gvc, con un cartellone di 40 corti e medio metraggi provenienti dai cinque continenti.
In primo piano la rivoluzione tunisina: ospite del festival sarà il regista Mourad Ben Cheikh, a Bologna per presentare il film fuori concorso Plus jamais peur (La Khaoufa Baada Al’Yaoum) già proiettato a Cannes. Un’avvocatessa, una giovane blogger, un giornalista, un internato psichiatrico ripercorrono i 30 giorni che hanno cambiato il volto della Tunisia, mentre le immagini postate sul web dagli stessi rivoluzionari raccontano da vicino gli avvenimenti intercorsi tra il 17 dicembre 2010 (quando l’ambulante Mohammad Bouazizi si diede fuoco per protesta) fino alla fuga di Ben Ali del 14 gennaio 2011.
Viene dalla Tunisia anche Sophia Baraket, giovane fotografa del gruppo Artocracy (www.artocracy.com), che al festival presenterà un progetto di democrazia per immagini grazie al quale le icone pubbliche di Ben Ali sono state rimpiazzate con centinaia di gigantografie che ritaggono i volti dei comuni cittadini. Si tratta di “Inside Out”, progetto lanciato a livello globale dal vincitore del Ted Prize 2011, l’artista francese Jr.
Al festival è inoltre
attesa la presentazione (con la proiezione di alcune clip) di God save the green, il documentario dei bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi sugli orti urbani e le nuove forme di agricoltura a Bologna e nelle altre città del mondo.
Storie da Israele, Mozambico, Cuba, Uruguay, Iraq e Brasile (con una sessione di documentari provenienti dal festival gemellato di Belo Horizonte)
sono protagonisti dei film in concorso, selezionati tra 245 corti e medio metraggi.
Inedito è il
Terra di Tutti Photo Contest, il concorso per reportage e immagini su immigrazione, conflitti, ambiente e diritti umani organizzato in collaborazione con Fotoviva e Shoot4change. I reportage finalisti, realizzati da Claudio Sica, Eloisa D’Orsi e Luca Sgamellotti, sono in mostra alla Casa della Fotografia di Bologna (piazza Giovanni Spadolini 3) dal 17 settembre al 15 ottobre (dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00, chiusura domenica e lunedì).
Le proiezioni (gratuite) si terranno dalle ore 16.00 alle ore 24.00 al Cinema Lumiére. 15/09/2011, 14:14