Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Dal FESTIVAL DI ROMA le "Case chiuse" di Filippo Soldi


Il documentario racconta il mondo delle case di tolleranza prima e dopo la legge Merlin, per arrivare alle declinazioni più moderne di questi discussi luoghi di piacere


Dal FESTIVAL DI ROMA le
Presentato nella sezione Altro Cinema | Extra al Festival di Roma, "Case Chiuse" è un viaggio nel controverso mondo dei bordelli, dichiarati illegali con la legge Merlin, approvata in Parlamento nel 1958.

Una svolta storica per un'istituzione dai trascorsi antichissimi, in Italia e non solo, che Filippo Soldi ripercorre con dovizia di particolari: dal papiro erotico custodito al Museo Egizio di Torino al lupanare di Pompei, fino ad arrivare ai numerosi postriboli disseminati nella Roma degli imperatori e, nei secoli successivi, in tutta la nostra Penisola, la “casa chiusa” è da sempre un luogo discusso.

Soldi utilizza filmati d'epoca che scorrono insieme alle parole delle prostitute che, alla senatrice Merlin, indirizzarono lettere accorate, ora per scongiurare la chiusura delle case di tolleranza, ora per denunciare le disumane condizioni di sfruttamento in cui versavano le donne che vi lavoravano. A leggerle sono Piera degli Esposti e Mariangela D'Abbraccio, che hanno prestato corpo a voce a queste struggenti richieste di ascolto.
Ma il documentario di Soldi non è semplicemente un viaggio a ritroso nel passato di questa controversa istituzione, poiché il regista decide di gettare uno sguardo anche su quello che è diventata (negli altri Paesi) la prostituzione legalizzata, oggi.

Eccoci quindi a Berlino, all'Artemis, luogo a metà fra il bordello extralusso e il centro benessere, dotato di tutti i comfort e adatto ad ogni tipo di clientela: qui le ragazze hanno contratti regolari, subiscono controlli sanitari e sono tutelate.
"Non faccio niente di sporco – dichiara una giovane alla camera di Soldi – piuttosto, vendo servizi: ecco quello che faccio".
Il documentario si avvale anche delle testimonianze dell'attore Lando Buzzanca e dei registi Tinto Brass e Lina Wertmüller, per arrivare a un'interessante intervista a Pia Covre, portavoce del Comitato per i diritti civili delle prostitute, e offrendo così un mosaico composito che delinea i contorni di una questione tutt'altro che conclusa e molto lontana dal trovare una reale soluzione.


Intervista con Filippo Soldi e Flavia Parnasi


08/11/2011, 22:44

Lucilla Chiodi