"The Hounds" e il pericolo nascosto in un bosco
Difficile inquadrare "The Hounds", horror dei registi e sceneggiatori Maurizio e Roberto Del Piccolo. La confezione non è affatto male:
girato in Inghilterra e con attori inglesi, è curato nella fotografia e sufficiente nella recitazione di (quasi) tutti gli attori. Gli effetti speciali sono discreti, il twist finale con cui si svela il tutto interessante (anche se l'influenza di "Shadow" si fa sentire forse troppo...).
Tutto bene quindi? No, perché il giudizio finale non può che essere negativo. Lo sviluppo della storia è troppo sfilacciato, e dopo una prima parte lentissima - in cui alcuni amici decidono durante una serata al pub di andare il giorno seguente in campeggio nei boschi - si sdoppia seguendo le avventure campestri del gruppo e le indagini di un investigatore.
Nel finale si svelerà quale collegamento ci sia tra le due storie
(esagerando addirittura nel sottolineare i collegamenti, in modo che nessuno possa alzarsi dal suo posto con qualche dubbio), ma il problema è arrivarci:
una sceneggiatura sconclusionata nella sua parte più importante (l'incubo in cui si trasforma l'avventura nei boschi - senza eccedere troppo in spoiler)
rovina con passaggi incomprensibili l'ipotetica tensione.
Dispiace, perché con un po' più di cura "
The Hounds" poteva essere la pellicola giusta - anche per la sua natura internazionale - per dimostrare all'estero il livello raggiunto dall'horror italiano contemporaneo. Per fortuna esiste di meglio.
10/11/2011, 20:00
Carlo Griseri