FESTIVAL DI TORINO "Ferrhotel" e i somali di Bari
Bari, a due passi dalla stazione centrale si trova il
Ferrhotel, piccolo albergo dismesso che qualche anno fa è stato occupato pacificamente da famiglie somale che qui hanno trovato un tetto sotto cui vivere e una "base" in cui organizzare le loro nuove vite.
Il documentario omonimo di Mariangela Barbanente
accompagna lo spettatore nelle stanze di questo hotel, a conoscere e a toccare (quasi) con mano le speranze dei suoi abitanti, che si raccontano senza filtri alla telecamera, tra considerazioni sul paese che li ospita e drammatiche vicende personali.
Un viavai ininterrotto di persone che entrano ed escono,
un luogo in cui trovare rifugio al proprio arrivo e da cui ripartire, ma anche in cui trovare la forza (e il giusto sostegno) per capire come ricostruire la propria vita e porre le basi per un futuro migliore.
Il pregio principale di "Ferrhotel" è proprio
la sensazione continua di essere vicini ai protagonisti e non solo fruitori di un documentario. La videocamera di Mariangela Barbanente
non risulta invasiva o neutrale, riesce anzi a far sentire chi guarda seduto di fronte ai ragazzi e alle ragazze somale e non davanti a uno schermo.
Senza puntare sul patetismo o sulla lacrima facile, ma regalando invece
un posto di primo piano alla voglia di vivere e alla forza dei suoi protagonisti.29/11/2011, 09:56
Carlo Griseri