Giovedì 15 a Torino "Aspettando la Sagra del Cine..."
In attesa della V Sagra del Cine, l’appuntamento annuale ideato da Steve Della Casa e Lorenzo Ventavoli per regalare ai cinefili torinesi un full time di proiezioni e incontri per tutti i gusti e per tutto il giorno che
si terrà nei primi mesi del 2012, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) propone per giovedì 15 dicembre, alle ore 20 al Cinema Romano, un programma speciale in tre tempi, curato da Lorenzo Ventavoli e Stefano Francia di Celle: un’anteprima d’eccezione, la presentazione di un libro noir a tema cinematografico e la proiezione di un attualissimo documentario di denuncia.
La serata avrà inizio con
l’anteprima torinese dell’ultimo film di Andrej Wajda, "Tatarak" (Polonia, 2009, 85'), presentato al 59° Festival di Berlino. Il film è la versione cinematografica di un noto dramma polacco dello scrittore Jaroslaw Iwaszkiewicz: Marta è la moglie di un dottore di mezza età che combatte contro i dolorosi ricordi di una vita e che improvvisamente riscopre il potere dell'amore.
A seguire, verrà presentato “Tutto quel nero” di Cristina Astori (2011, Mondadori), un romanzo ispirato alla morte di Soledad Miranda, attrice feticcio del cinema di Jesùs Franco. “La figura di Soledad Miranda - dice l’autrice - mi ha sempre affascinata per la sua sensualità inquietante e insieme malinconica, non per niente i suoi ruoli migliori sono quelli in cui interpreta la parte della vampira. La sua morte è avvenuta nel 1970 in un incidente le cui cause non sono mai state chiarite. Il mio romanzo è incentrato su una leggenda metropolitana secondo cui ci sarebbero delle analogie tra un introvabile documentario che la vede protagonista e le misteriose circostanze della sua scomparsa”. La presentazione del libro verrà accompagnata da alcune sequenze di film di Jesùs Franco.
Il programma della serata si concluderà con la proiezione del documentario di Maurizio Cortolano che racconta la tragica storia di Stefano Cucchi: "148 Stefano - mostri dell’inerzia" (2011, 64’). Da un’idea di Giancarlo Castelli, prodotto da Simona Banchi e Valerio Terenzio e con la voce di Claudio Santamaria che legge i brani tratti dalle lettere di Stefano, il documentario è un atto di denuncia, di civiltà e di riflessione su una tragedia di cui ancora si cercano le fila e che apre al più generale quesito delle misteriose e numerose morti nei penitenziari italiani.
08/12/2011, 15:28