LA SCOMPARSA DI PATO' - Il primo Camilleri al cinema
Un paio d'anni di attesa e "
La Scomparsa di Patò" arriva al cinema. Il debutto sul grande schermo di un'opera di
Andrea Camilleri sarà in sala dal
27 febbraio in una trentina di copie distribuito da
Emme Cinematografica.
Il film di
Rocco Mortelliti racconta la storia di due sottufficiali, il maresciallo dei CC interpretato da
Nino Frassica e il delegato di PS interpretato da
Maurizio Casagrande, che svolgono insieme l'indagine sulla scomparsa del
Ragionier Antonio Patò. Prima in conflitto, poi alleati, i due sottufficiali indagano e ricostruiscono la vicenda giungendo a una conclusione che non piace a nessuno, superiori e familiari dello scomparso, e che sono costretti a rimaneggiare per compiacere "il potere".
Forte di un'ossatura che arriva dal lavoro di
Camilleri e di una sceneggiatura scritta da
Mortelliti e
Maurizio Nichetti, il film scorre bene e appassiona anche gli spettatori meno amanti del giallo, mostrando una Sicilia di fine 800, già con molti aspetti attuali. Anche se del tutto adatto al grande schermo, il film, forse per deformazione
montalbana, strizza l'occhio al pubblico televisivo, per scelte registiche, per alcuni interventi grafici e per l'atmosfera tranquilla e scevra di colpi di scena da prima serata su raiuno. Ma
Camilleri è così; l'interesse lo crea con il crescendo del racconto, con la scoperta dei doppi (identità, vita, carattere), raramente con il colpo di teatro.
Il film deve molto alla scenografia e all'arredamento di qualità di
Biagio Fersini e ai costumi semplici ma mai banali di
Paola Marchesin.
Oltre a
Frassica e
Casagrande, fra gli interpreti troviamo
Neri Marcoré nei panni dello scomparso Patò,
Alessandra Mortelliti (la moglie),
Flavio Bucci,
Gilberto Idonea,
Roberto Herlitzka,
Simona Marchini,
Giovanni Calcagno.
Grazie al lavoro del distributore internazionale
Raitrade, "
La scomparsa di Patò" è già stato venduto in molti paese ed è prevedibile, dopo lo sfruttamento in sala, uno e più passaggi tv per raggiungere i grandi numeri che il film indubbiamente merita.
20/02/2012, 22:51
Stefano Amadio