L'ARRIVO DI WANG - Francesca Cuttica: interprete.
“Quando ho fatto il provino con i Manetti ho pensato che qualsiasi cosa avessero in mente di fare io l’avrei fatta”. A parlare è la giovane e talentuosa
Francesca Cuttica che per la sua bella, efficace e mai sopra le righe interpretazione ne "
L’arrivo di Wang", l’originale fantasy thriller di
Marco e Antonio Manetti, è stata premiata all’ottava edizione dell’
Etruria Cinema, come
Rivelazione dell’anno 2011.
Nel film Cuttica veste i panni di una interprete di cinese, di nome Gaia, rapita dai servizi segreti per riuscire a tradurre il linguaggio di un misterioso personaggio il cui destino sarà quello di cambiare il pianeta. Il film, che ha partecipato alla 68esima edizione del Festival del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo italiano, uscirà nelle sale il 9 marzo.
"Ho interpretato un ruolo difficile ma estremamente interessante. Non il classico personaggio femminile coinvolto in una storia di amore ma una figura dalle molte facce e complessa che si ritrova a vivere un logorante conflitto interiore tra emozioni contrastanti, dubbi e pregiudizi”.
Ma la sfida più grande per Francesca è stata sicuramente recitare in cinese, una lingua non certo facile da apprendere. “Non ho avuto molto tempo per studiarlo, una ventina di giorni prima di girare la prima scena, proprio quella più problematica visto che si svolge completamente al buio. Mi piacerebbe comunque avere più tempo per studiarlo”.
Mentre sui pregiudizi si pronuncia
Marco Manetti in conferenza stampa di presentazione del film, dichiarando di essere avverso al pregiudizio. “E’ un pregiudizio quello dell’interprete Gaia che pensa che il diverso sia sempre buono ma è un pregiudizio anche quello del personaggio dell’agente Curti,
Ennio Fantastichini, che tortura l’alieno”.
E su Fantastichini la giovane promessa del cinema italiano riserva parole di elogio. “Lavorare con un attore del calibro di Ennio è stata un’esperienza molto costruttiva, soprattutto per un’attrice giovane come me con tanta strada ancora da percorrere. Mi sembra un attore di altri tempi con un approccio alla vita molto serio. E’ raro trovare un uomo di cinema cosi impegnato politicamente e questo mi ha permesso di parlare di tutto con lui anche di temi attualissimi”.
Ma fortunatamente per il cinema italiano, per Francesca Cuttica non è finita qui, presto la vedremo in altri lavori cinematografici, "
L’ombra dell’orco" e "
Circuito chiuso".
Il primo è un horror in 3D. E’ la storia di tre ragazzi che si introducono furtivamente nella villa di un conte, interpretato da
Peppe Servillo, convinti che il proprietario sarà fuori per tutto il weekend. Ma un rientro imprevisto darà inizio ad una serie di eventi terrificanti.
Mentre "
Circuito Chiuso" è un mocumentary, un falso documentario che segue un po’ la scia di
Paranormal Activity e "
The Blair Witch Project". Qui due giovani si introducono nella villa di un uomo sospettato della scomparsa di una loro amica per nascondere delle telecamere a circuito chiuso. Un thriller avvincente ed emozionante che scende nei meandri di una mente malata.
08/03/2012, 12:00
Monica Straniero