BFM 2012, si parte col botto!
Partenza con il botto per il
Bergamo Film Meeting alla sua 30.ma edizione.
Pubblico delle grandi occasioni e
tutto esaurito per le proiezioni della prima giornata che sono partite dal primo pomeriggio. Un’ottima partenza per un festival che, senza tanto glamour e con l’assenza del red carpet, riesce sempre ad attirare grande pubblico (non solo di esperti) grazie all’interessante programma che ogni anno riesce a raccogliere nuove ed uniche pellicole associando, con un giusto e ricercato mix, cult movie che hanno fatto la storia del cinema.
Prima proiezione per
l’ultimo film girato da Bunuel nel 1977, “Quell’oscuro oggetto del desiderio”. Un testamento di questo grande regista e di tutto il suo cinema, attuale ancora al giorno d’oggi, che colpisce per la sua straordinaria ricerca della novità e dell’azzardo nel rappresentare situazioni e scenari.
A seguire, nella sezione “I confini dell’Europa”, la pellicola
“La straniera” di Feo Aladag, vincitrice nel 2010 del premio Lux assegnato dal Parlamento Europeo.
Storia dei nostri giorni di un Europa che sembra aperta all’integrazione dove
la giovane protagonista fugge dalla Turchia alla Germania a causa di un matrimonio opprimente e umiliante, portando con sè il piccolo figlio. Anche se il film ha una svolta tragica, è ottimo il lavoro della regista nel mostrarci il conflitto interiore dei personaggi, il loro dolore e la lotta nella loro intimità nel cercare la speranza, pur nell’assurdità di certi meccanismi e del ruolo imposto uomo/donna.
Quindi la proiezione del
primo film in concorso “Las acacias” del regista argentino Pablo Giorgielli.
Lo definirei
un “road movie” che ti porta “off the road”. Un viaggio non convenzionale dove un solitario camionista che da anni percorre una tratta dal Paraguay all’Argentina accetta di trasportare una donna con il suo bebè. Nessuno di loro parla della propria vita, nessuno di loro fa molte domande ma il viaggio incolla lo spettatore allo schermo, nel susseguirsi degli eventi. Silenzi, sguardi profondi e poche parole, ma gli attori sembrano gridare il loro vissuto.
A chiudere la serata
due cult movie, “L’ombra del dubbio” di Alfred Hitchock e “L’uomo leopardo” di Jacques Tourner. Due maestri del noir e del thriller che, anche se è tarda notte, riescono a tenere sveglia la sala ancora affollata.
11/03/2012, 10:24
Luca Corbellini