Il cinema celebra il TrentoFilmfestival
Sarà
il grande cinema a celebrare l’importante traguardo dei 60 anni del TrentoFilmfestival: moltissimi i lungometraggi ambientati nelle terre alte del pianeta che renderanno particolarmente interessante l’edizione 2012 del festival, in programma dal 26 aprile al 6 maggio.
"Sembra che quest'anno
le produzioni di tutto il mondo si siano quasi organizzate per festeggiare il nostro compleanno, e se come ormai d'abitudine sono numerosi i documentari, anche di grandi autori, che hanno per protagonisti i paesaggi di montagna e le loro genti, mai come questa volta abbiamo avuto l'imbarazzo della scelta tra tante pellicole di fiction ambientate in alta quota", sottolinea
Sergio Fant, curatore del programma cinematografico del TrentoFilmfestival.
Molti di questi film porteranno il pubblico dell'edizione 2012 del festival
verso Oriente, partendo dalla Russia più selvaggia e sperduta (alla quale è dedicata la speciale sezione Destinazione...) verso opere di autori cinesi, indiani, giapponesi, di Taiwan e Hong Kong.
Dal Giappone ecco
lo spettacolare "Gaku" di Osamu Katayama, titolo internazionale "Peak: The Rescuers", tratto da un famoso manga di argomento alpinistico di Shinichi Ishizuka. La superstar Shun Oguri interpreta un esperto alpinista, volontario in un gruppo di soccorso.
In Italia la serie manga Gaku è pubblicata dalla De Agostini.
Tornando in Europa, e restando alle proposte più spettacolari del festival, ecco
la produzione inglese "A Lonely Place to Die" (GB) di Julian Gilbey, avvincente thriller d'azione interpretato dall'attrice australiana Melissa George, nota per i suoi ruoli in serie TV come "Friends" e "Grey's Anatomy". Girato nelle highlands scozzesi, è
la storia di un gruppo di scalatori che si imbatte in una misteriosa bambina che parla una lingua incomprensibile, e si ritrova braccato dai suoi spietati rapitori, in uno scenario ad alta tensione che finisce per coinvolgere spie e criminali di guerra, senza risparmio di colpi di scena. A rendere imperdibile il film per il pubblico di Trento sarann
o la presenza e i racconti del regista-alpinista Julian Gilbey, che sul set ha lasciato la macchina da presa per interpretare di persona la controfigura nelle scene in parete.
Si resta in Europa, ma si cambia decisamente genere, con quello che è forse
il primo film nella storia del festival che racconta il mondo di una specialità olimpica invernale come il curling: ma l'esilarante commedia norvegese "King Curling", diretta da Ole Endresen e interpretata dal comico Atle Antonsen, è tutto tranne che il noioso resoconto di una millimetrica sfida sul ghiaccio.
L'edizione 2012 del TrentoFilmfestival dedica una
particolare attenzione alla Russia: sulle sue regioni più selvagge e sperdute, lontane dalle metropoli come Mosca e San Pietroburgo, si concentrerà la sezione
Destinazione..., che si propone di approfondire da punti di vista e in chiavi diverse la conoscenza della realtà contemporanea di paesi e regioni affini per territorio, temperature e latitudini a quelli tradizionalmente frequentati dal festival.
Ma russi sono anche due maestri che saranno protagonisti del programma del TrentoFilmfestival con i loro ultimi documentari:
dell'ultimo Leone d'Oro Alexander Sokourov, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia per il suo Faust, si vedrà "We Need Happiness", racconto sognante di un incontro tra un misterioso viaggiatore e una donna russa in una comunità del Kurdistan iracheno; mentre
del geniale Victor Kossakowsky verrà presentato il documentario-kolossal "¡Vivan las antipodas!", in cui ha visitato e filmato con il suo stile unico coppie di luoghi esattamente opposti sul globo terrestre: Argentina e Cina, Patagonia e lago Baikal, Hawaii e Botswana, Nuova Zelanda e Miraflores in Spagna. L'uomo, la natura, gli animali, gli elementi, per cogliere somiglianze e incompatibilità tra antipodi opposti del nostro fragile pianeta.
Non manca nel programma cinematografico
l'abbinamento cinema - musica: venerdì 27 aprile all'Auditorium S. Chiara sarà
proiettato "The Great White Silence" (1924) - documento cinematografico ufficiale della sfortunata spedizione del Capitano inglese Robert Scott al Polo Sud - realizzato dal regista Herbert Pointing al seguito della spedizione.
Il recente restauro della pellicola originale effettuato dal British Film Institute National Archive ha restituito splendore a tutta la gamma straordinaria di virature utilizzata da Pointing le cui riprese ancor oggi rimangono tra le migliori immagini dell'Antartide mai realizzate. In questa occasione sarà
proiettato con l'accompagnamento dell'Elysian Quartet di Londra che eseguirà le musiche appositamente realizzate dal compositore Simon Fisher Turner.
14/03/2012, 08:21