VENEZIA 69 - GLI EQUILIBRISTI, eccellente Mastandrea
In equilibrio per riuscire a portare avanti una vita normale. Due figli, un lavoro, una moglie. Ma appena uno di questi elementi "salta" (nel caso, una scappatella e un perdono impossibile), il castello tenuto su con tanta fatica frana, nonostante uno stipendio fisso e tanta buona volontà (un lavoro, due lavori...).
Giulio (Valerio Mastandrea) si trova costretto a lasciare casa perché sua moglie (interpretata da Barbora Bobulova) non riesce a sopportarne la presenza dopo un tradimento (che si consuma nei primissimi secondi di pellicola, senza spiegare inutili "perché"). Sembra facile, forse, ma
tra il mutuo, le rate della macchina e qualche spesa extra (l'apparecchio del figlio piccolo, la gita della grande)
si fa presto ad andare in rosso, e si arriva in poco tempo a non sapere più quali spese tagliare.
Un viaggio senza ritorno (forse) verso l'indigenza, per un padre amorevole che arriva a voler scomparire per non dare ai suoi figli la chiara immagine di ciò che sta succedendo.
Un ruolo di grande spessore e profondità, che Valerio Mastandrea - come sempre più spesso ha abituato a fare -
riesce a svolgere con grande talento e con la capacità di rendere credibile dal primo all'ultimo secondo un percorso "possibile" per tanti.
La discesa nell'abisso è raccontato con grande cura, dall'inizio spensierato (e anche molto divertente, molto più di tutto "Posti in piedi in paradiso" di Verdone, che sugli stessi temi - padri economicamente disperati in seguito a separazioni o divorzi - verteva) alla disperazione della seconda parte.
Resta forse l'assenza di un contraltare alla storia di Giulio, che invece è sempre in scena e sotto i riflettori. Il personaggio della moglie, in particolare, è poco tratteggiato e rischia di sembrare - a prescindere - troppo freddo e insensibile.
30/08/2012, 02:09
Carlo Griseri