COME NON DETTO - Quanto è dura dire: "Sono gay"?
Mattia è gay. Non ha il coraggio di dirlo ai suoi, e quindi pensa di trasferirsi in Spagna dal suo fidanzato senza confessarlo a nessuno, ma alla cena di addio in famiglia molte cose potranno cambiare...
Lo spunto di partenza non è forse tra i più originali, ma
è indubbio come il film di Ivan Silvestrini - sceneggiato da Roberto Proia, autore dell'omonimo manuale edito da Sonzogno -
riesca ad affrontare la tematica con originalità e naturalezza, anche se qualche luogo comune qua e là si riscontra e alcuni meccanismi sono un po' banalotti (la migliore amica innamorata senza speranza del gay, il bullo della scuola che nasconde un segreto...).
Un'opera prima che convince, pur senza esaltare ma regalando qualche sincero momento comico e nessun passaggio di noia o di volgarità.
La relazione gay (anche se solo in una scena) è mostrata senza falsi pudori, come raramente si vede nei film di casa nostra.
Discreta la prova di
Josafat Vagni, all'esordio da protagonista dopo un po' di teatro e qualche particina qua e là (la serie "Romanzo Criminale" e "Boris", tra le altre): il peso di essere sempre in scena si sente, e - specie nei vari monologhi - la spontaneità va e viene, ma è credibile e ben integrato con il resto del cast.
Bravi i più esperti del gruppo, con
Monica Guerritore casalinga "disperata" (rade ma calibrate le sue apparizioni al cinema) e
Ninni Bruschetta padre siculo e instancabile seduttore, oltre alla nonna
Lucia Guzzardi all'affannosa ricerca (a 83 anni!) del suo primo lavoro.
Stupisce in positivo la performance di
Francesco Montanari, efficace nel ruolo della drag queen
Alba Paillettes (un "+" sul registro per il nome d'arte), spontanee e divertenti le due veejay
Valeria Bilello (già attrice per Pupi Avati, qui nel ruolo della migliore amica) e
Valentina Correani (ottima nella parte della sorella coatta, sempre incinta del marito "Pistone" Andrea Rivera).
11/09/2012, 12:30
Carlo Griseri