SMW 2012 - Barbera: "Ho scoperto l'importanza dei social"
Si è svolto all'interno della Social Media Week 2012, evento internazionale organizzato in contemporanea in 13 città del mondo e dedicato al mondo di internet,
l'appuntamento organizzato da CinemaItaliano.info dal titolo "Come i festival di cinema italiani usano (e non usano) i social media".
L'analisi è stata presentata da Carlo Griseri, redattore di Cinemaitaliano.info, e dai colleghi Ada Guglielmino e Davide Mazzocco. Insieme a loro sul palco, a parlare dell'importanza di questo aspetto per i festival di cinema, due ospiti d'eccezione:
Alberto Barbera, Direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia,
e Gaetano Capizzi, Direttore del Festival Cinemambiente.
"La mia conoscenza dei social media è limitata", ha esordito Barbera. "Avevo un profilo su Facebook per controllare cosa faceva mia figlia quando era ancora minorenne, ma poi l'ho chiuso!
Mi sono accorto della loro importanza per i festival quando a Venezia abbiamo ufficializzato la presenza in concorso di "Spring Breakers", il film con Selena Gomez: siamo stati sommersi da centinaia di migliaia di tweet di persone che volevano informazioni!".
"A Venezia il merito della svolta positiva in ambito social dell'edizione 2012 è principalmente di Giovanni Santoro, che si è inventato un sacco di belle idee. Abbiamo appena fatto una riunione per il 2013, in cui all'ordine del giorno c'era proprio - tra le altre cose -
la necessità di incrementare l'utilizzo dei social media, con ad esempio alcune iniziative promozionali per i giovani da veicolare proprio grazie a quel canale".
"
La sala "virtuale" che abbiamo aperto quest'anno con la sezione Orizzonti è stata un buon successo, anche se in termini numerici non è stata troppo rilevante: l'abbiamo lanciata alla fine, ma il messaggio è arrivato. Per il prossimo anno vogliamo aumentarne la promozione a livello internazionale, e anche questo passerà per forza di cose da internet, è proprio su internet che si vedranno i film, è lì che tutto avviene. L'obiettivo è migliorarsi, e anche il nuovo progetto
Biennale College avrà larga parte del suo sviluppo sulla rete. E non dimentichiamo poi il
concorso Your Film Festival, che si è svolto interamente grazie a YouTube e che ha visto coinvolti, tra gli altri, Ridley Scott con la sua casa di produzione e Michael Fassbender".
Dopo Barbera è intervenuto Gaetano Capizzi: "
Cinemambiente ovviamente ha altri numeri, ma nel nostro piccolo abbiamo da subito puntato su questo tipo di comunicazione, già quando i social ancora non esistevano. Abbiamo un grande archivio online di film, forse il più grande al mondo di tematica ambientale, con un database molto ricco utilizzato anche da studiosi e universitari".
"In questi anni ci siamo inventati varie cose, come la Cinemambiente TV, sito internet che collega il festival a centinaia di scuole che possono far vedere in streaming ai loro studenti i nostri film, sia con videoproiettori sia con le LIM, per approfondire le loro ricerche. Con Facebook siamo partiti con un profilo privato, ora
abbiamo una fan page con oltre 9000 "Mi Piace": la nostra pagina è aperta alle discussioni e anche alle critiche, come nel caso di quest'anno quando abbiamo messo il biglietto a pagamento. Con ottobre partiremo sul sito con
uno speciale sul caso ILVA-Taranto, abbiamo molti materiali a tema e questo lavoro verrà poi pubblicato anche su Facebook e Twitter, e anche sulla newsletter, che ha oltre 10.000 iscritti".
"C'è poi il
progetto MyTerristory (http://www.myterristory.com/), che è un sito partecipato per il controllo dello sfruttamento del territorio, pubblicando foto "appaiate" di vari posti d'Italia - ogni utente è libero di pubblicare le foto che vuole - di com'erano anni fa e come si presentano oggi. E' un sito in fase di lancio a cui crediamo molto. Essendo attivi non solo nei giorni del festival dobbiamo comunicare la nostra attività in modo massiccio, e i social media per questo sono l'ideale. Da non trascurare poi
la svolta nel campo della selezione dei film, partita da noi ma adottata già dal Torino Film Festival e Venezia: invece di farci inviare più copie dei vari dvd - e si parla di migliaia di pezzi - per visionarli e sceglierli, abbiamo
creato una piattaforma online che ha abbattuto in modo drastico sia i costi sia, soprattutto, l'impatto ambientale degli eventi".
28/09/2012, 08:50
Sara Galignano