OSCAR - Chi sono i rivali più forti dei Taviani?
Si conoscono ormai praticamente
tutti i titoli dei film che contenderanno in queste settimane al candidato italiano - "Cesare deve morire" dei fratelli Taviani -
un posto tra i cinque nominati all'Oscar come migliore film straniero.
L'obiettivo è ambizioso, e
l'Italia lo manca dal 2006 con "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini: agli 85esimi Academy Awards non si sa ancora se parteciperà l'Iran, a rischio boicottaggio per la vicenda relativa al filmato "L'innocenza dei musulmani" pubblicato su YouTube, ma tutti gli altri paesi si sfideranno lealmente.
I rivali più temuti e noti sono presto detti:
"Amour" di Michael Haneke (in gara per l'Austria), vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes, e "Pietà" di Kim Ki-Duk (Corea del Sud), trionfatore a Venezia. E poi ancora "No" di Pablo Larrain (Cile), che dalla Croisette ha portato a casa premi importanti, o "Barbara" di Christian Petzold molto elogiato a Berlino, nella sua Germania, o ancora il campione d'incassi francese
"Quasi amici" di Olivier Nakache e Eric Toledano.
Di sicuro tra i favoriti anche "Sister" di Ursula Meier (Svizzera), ottimamente accolto anch'esso a Berlino, e "Beyond the hills" di Cristian Mungiu (Romania), premiato a Cannes.
Tra le possibili sorprese (sempre presenti ogni anno!),
lo spagnolo "Blancanieves" di Pablo Berger, il bosniaco "Djeca" di Aida Begic (vincitore alla Mostra di Pesaro), il portoghese "Sangue do meu sangue" di Joao Canijo passato all'ultimo Torino Film Festival, il belga "A perdre la raison" di Joachim LaFosse e
"Life without principle" di Johnnie To (Hong Kong).30/09/2012, 10:00
Carlo Griseri