FdP53 - ROOM 237 - La decostruzione di "Shining"
Si esce un po’ storditi dopo la proiezione di questo "
Room 237", documentario presentato come
Evento Speciale nella serata di apertura del
Festival dei Popoli 2012.
Il regista americano
Rodney Ascher si diverte a sezionare un capolavoro del cinema contemporaneo come "
Shining" per portare a galla immaginari, storture e messaggi segreti contenuti nel film uscito nel 1980. Sono le voci stesse dei fan ossessionati dalla visione "
Shining" a portare avanti la decostruzione del film in un succedersi continuo ed ipnotico di congetture, sfondoni, teorie del complotto e persino fanta politica. C’è chi sostiene che Kubrick avesse girato le immagini fasulle dell’allunaggio nel complotto del Moon Hoax e che avesse disseminato di simboli e di numeri il set dell’Overlook Hotel per confessare questo episodio controverso della sua carriera. Il numero stesso della stanza 237, dove
Jack Nicholson e Danny hanno le loro visioni apocalittiche di morte e presagi diventa un pretesto per assurdi calcoli che mescolano cabala, numerologia, complottismo e magia. Si passa dalle teorie delle cospirazioni governative al genocidio degli indiani e persino alla lettura di messaggi subliminali contenuti nei prodotti della frigorifera dove viene rinchiuso il folle Jack Torrence/Nicholson. Ascher è bravo ad assemblare insieme spezzoni di horror di serie B, pubblicità degli anni 80 e grafici che mostrano i movimenti dei personaggi dentro l’albergo, c’è una fan di Shining che vede il minotauro in tutti i poster delle stanze e che interpreta tutto il film come la rivisitazione moderna del mito del Labirinto.
La rete è piena di documentari statunitensi su complotti e macchinazioni governative, è il filone degli “
Zeitgeist Movies” che spopola su face book e i social networks e non si capisce se questo "
Room 237" ne vuole ricalcare le orme o ne prende le distanze scherzandoci su. Peccato comunque utilizzare in maniera così sconsiderata e irritante delle immagini di un capolavoro per sporcarlo con grafici, voci fuori campo, deliri ufologici e superstizioni. C’è già la rete che ci propina giornalmente operazioni di questo tipo, al cinema vorremmo vedere Kubrick non i deliri su Kubrick.
11/11/2012, 09:23
Duccio Ricciardelli