CI VEDIAMO A CASA - Politicamente scorretto senza graffi
La casa e la coppia. Questi i temi che si intrecciano nel nuovo film di
Maurizio Ponzi. Sceneggiato dallo stesso regista con
Piero Spila, Stefano Tummolini e Giancarlo De Cataldo "
Ci vediamo a casa" è ambientato nella Roma di oggi e cerca di affrontare argomenti d'attualità come la difficoltà di trovare un alloggio, le vicissitudini (nel caso più private che pubbliche) di una coppia gay, o il coinvolgimento in uno scandalo politico-edilizio con tanto di arresto e conseguenze sulla famiglia. Insomma quello che i giornali pubblicano ogni giorno, Ponzi e gli altri lo mettono nel film, parlando del privato e dimenticando una delle funzioni del cinema nei confronti dell'attualità: la denuncia.
Insomma, tra una vicenda e l'altra, le tre coppie procedono nelle proprie storie che finiscono per sfiorarsi e incrociarsi leggermente alla maniera di "
America Oggi" di
Robert Altman (magari...).
Ma il racconto di Ponzi è sottile e con qualche contraddizione in personaggi e situazioni; come la madre, interpretata da una bravissima
Giuliana De Sio, fricchettona e cannarola sì, ma razzista e attaccata al denaro, o i due ragazzi gay che si accoppiano sulla spiaggia di Ostia in pieno giorno (evento già proposto qualche chilometro più a sud da
Tummolini in "
Un Altro Pianeta"), nascosti solo da una barca in secca. Poi se li arrestano, via con le fiaccolate... (ma almeno sarebbe partita una storia).
La leggerezza purtroppo si trasforma in superficialità e l'obiettivo, che vuole di proposito rimanere sui personaggi, lascia sfocato lo sfondo rendendo impalpabili la storia e il dramma.
La mano di De Cataldo si percepisce per il romanesco alla Romanzo criminale dei giovani interpreti; tranne che per
Antonello Fassari esperto e misurato, uno slang annacquato da qualche corso di dizione che lo rende finto e stonato; alla faccia di
Aldo Fabrizi e Anna Magnani.
Maurizio Ponzi, classe 1939, si conferma un bravo artigiano di cinema, senza quei picchi che potrebbero renderlo "autore", e confeziona un film che assomiglia ai grandi successi dei primi anni 80; storia e sviluppo poco consistenti e regia di mestiere. Ma lì c'era il fenomeno del momento
Francesco Nuti, e qui no.
"
Ci vediamo a casa", prodotto con l'aiuto del
Mibac e di Rai Cinema, uscirà in sala il 29 novembre distribuito dal circuito
Microcinema.
21/11/2012, 10:11
Stefano Amadio