CAPONERO CABOBIANCO - Sei minuti per capire
Non c'è bisogno di molto per far capire il messaggio, e infatti i due registi Rossella Anitori e Antonio Laforgia riescono perfettamente nel loro intento in soli 6 minuti con il loro "Caponero Capobianco".
I braccianti della grande piana del pomodoro italiano (in questo caso a San Severo, vicino Foggia, ma è purtroppo realtà comune) sono
migliaia di migranti africani condannati dalla mancanza di alternative al lavoro nero e sottopagato: nessun diritto per loro, in un sistema che si serve anche di loro connazionali - i cosiddetti "capineri" al soldo del "padrone bianco" - per perpetrare una situazione insostenibile.
Il caporalato dal 2011 è riconosciuto reato dal nostro sistema legale, ma questo non sembra al momento cambiare le cose.
Anitori e Laforgia costruiscono un piccolo ma efficace quadro della situazione, con una fotografia molto curata e immagini di qualità.
"Caponero Capobianco" è il secondo prodotto - dopo "In nome del popolo italiano" - della serie
Schegge di Za prodotte da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundations.
24/11/2012, 11:00
Carlo Griseri