Giulio Forges Davanzati e Chiara Chiti in "Vorrei Vederti Ballare"
L'anoressia è un argomento che il cinema visita spesso, capace di far nascere storie interessanti e diverse, come per "
Primo Amore" di
Matteo Garrone. Dopo "
Maledimiele", ma girati praticamente in contemporanea, arriva sui nostri schermi "
Vorrei Vederti ballare" opera prima di
Nicola Deorsola.
Il film racconta l'amore tra due ragazzi e la presenza dei rispettivi genitori che purtroppo, sembrano più adolescenti dei figli. Martino,
Giulio Forges Davanzati, è uno studente appassionato di tartarughe e ammira dalla finestra Ilaria,
Chiara Chiti, che prova le sue posizioni di danza classica davanti allo specchio. Il padre di Martino è uno psicologo e qui cominciano i problemi. Sembra infatti che essere psicologo, o psicanalista o psichiatra come viene diversamente definito nel film (ma non è la stessa cosa...) sia completamente sganciato dalla propria vita privata; in poche parole, predicare bene e razzolare male. E dunque ecco lì che questo padre, interpretato da
Alessandro Haber, non perde occasione per attaccare il figlio e vessarlo con le proprie esigenze e proiezioni, cosa altamente sconsigliata a qualsiasi genitore, figuriamoci a uno specialista della psiche. Se fosse uno psicanalista, avrebbe affrontato e risolto, con i necessari anni di analisi, il suo personale problema invece di aspettare la finale e violenta reazione del figlio. Lì, all'americana, dove centinaia di sedute a pagamento non arrivarono, giunse una sola, disperata e finale frase del figlio ad aprirgli mente e cuore e a farlo cambiare dentro. Invece di andare dal dottore, chi ha problemi dovrebbe fare un film con un'unica scena in cui tutti i suoi difetti gli vengono rovesciati addosso. Risparmierebbe di sicuro.
La madre di Ilaria,
Giuliana De Sio, invece, sopravvive nell'attesa del marito (
Stefano Santospago) sempre lontano per lavoro, riversando ansia e insoddisfazione sulla figlia. Che diventa anoressica. Anche questa madre, più immatura della figlia, deve aspettare le di lei dure parole e capire che, per tornare a vivere e a non vessare più la figlia, del marito è meglio liberarsi.
In un montaggio alternato i due "faccia a faccia" figlio/padre, figlia/madre, diventano l'epilogo risolutore dove i genitori, sempre e comunque più fessi dei figli, sono messi con le spalle al muro fino a riconoscere i propri e errori e la propria sconfitta.
Cercare di compiacere i giovani (potenziali spettatori) mostrando sempre i genitori peggiori di loro, sembra una soluzione troppo facile. Tutti gli altri maturi sono fantastici (
Paola Barale cassiera ed esperta di cinema, o
Luis Molteni venditore e amante degli animali), comprensivi e complici, in possesso cioè di quelle qualità che ogni genitore ha perso quando ha messo al mondo un figlio. O forse le conserva solo per i figli degli altri.
In "
Vorrei Vederti Ballare" di
Nicola Deorsola, scritto e prodotto da
Giuseppe Fulcheri, si respira molto l'aria semplice e leggera da sceneggiato tv, anche se nel complesso, per chi gradisce il genere sentimental/giovanile, il film è apprezzabile, girato con cura ed evidente passione.
30/11/2012, 16:46
Stefano Amadio