A Roma il Cinema Curdo
Dopo il successo degli scorsi anni, torna a Roma "
Heviya Azadiye – Speranza di Libertà’ - Festival del cinema kurdo" organizzato dall’Associazione Europa Levante con il contributo della Regione Lazio –Assessorato alla cultura arte e sport – e della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.
Il festival, evento unico nel suo genere in Italia, giunto alla V edizione, sarà inaugurato alla
Casa del Cinema il 16 gennaio – con un seminario sul cinema kurdo al quale interverranno i diversi registi kurdi, al quale seguirà la proiezione del film d’animazione “
La voce di mio padre” di
Zeynel Dogan - e proseguirà fino al 20 al
Nuovo Cinema Aquila.
Oltre 20 le proiezioni in programma, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari d’autore; 10 Paesi coinvolti, tra cui Iran, Iraq, Turchia, Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Norvegia, Belgio e Svizzera, opere in anteprima nazionale. Inoltre, incontri con i registi e dibattiti sul sistema d’asilo in Italia (17 gennaio) e i genocidi (18 gennaio) arricchiranno lo scambio con il pubblico.
Il 14 gennaio al Teatro Valle ci sarà un’anteprima del Festival con la proiezione del primo film kurdo “
Zare” realizzato in Armenia nel 1926. Un film muto che sarà accompagnato dalla musica della grande musicista e cantante curda
Tara Jaff con la sua arpa.
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Il festival" - spiega la direttrice artistica del Festival
Hevi Dilara - "
ha l’obiettivo di far conoscere la cultura e la filosofia di vita millenaria del popolo curdo al pubblico italiano e rafforzare interculturalità tra i rifugiati e territorio nazionale. Tra le tematiche: il rispetto dei diritti fondamentali, la libertà di pensiero, di stampa, la questione femminile, le identità e le culture negate e, allo stesso tempo, la ricerca delle radici culturali del popolo curdo attraverso la musica, la poesia, l’archeologia e la narrazione orale".
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Con questa manifestazione", - ha dichiarato
Cecilia D’Elia, assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma - "
abbiamo voluto proporre al territorio un’opportunità di incontro con un mondo ricco di arte e di cultura, e profondamente impegnato nell’affermazione dei propri diritti, primo fra tutti quello di essere portatori di una storia e di una identità culturale, repressa per secoli, che si declina attraverso molteplici volti, dalla musica alla letteratura, alla poesia, all’archeologia. Il cinema curdo - ha detto ancora D’Elia -rende testimonianza, tra l’altro, di una profonda attenzione al mondo delle libertà femminili e alla cura delle giovani generazioni, motivi per cui va particolarmente incoraggiato e sostenuto".
Arturo Salerni - Presidente di Europa Levante - ha manifestato l’apprezzamento "
per la disponibilità manifestata in questi anni dall’assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma alle espressioni artistiche delle realtà dei cittadini migranti e dei rifugiati presenti nel nostro territorio, ed in particolare alla vicenda ricca e drammatica del popolo curdo".
11/01/2013, 16:29