TUTTI CONTRO TUTTI - Disposti a tutto per riprendere casa propria
Cosa sarebbe disposto a fare un uomo se un giorno qualunque, rientrando a casa con la propria famiglia, scoprisse che qualcuno ha ben pensato di cambiare la serratura alla porta e appropiarsi della sua abitazione, delle sue cose, della sua vita?
Questo l'interrogativo che sta alla base di "
Tutti contro tutti", debutto alla regia di
Rolando Ravello, in uscita nelle sale il 28 febbraio in duecentocinquanta copie.
Dopo essersi occupato dei problemi legati alle abitazioni abusive con lo spettacolo teatrale "Agostino" e scrivendo il documentario "Via Volontè Numero 9", Ravello riporta il tema sul grande schermo, interpetando un padre di famiglia in bilico tra la rabbiosa voglia di riappropriarsi delle quattro mura sottratte da un misterioso e impertinente sconosciuto e un'incontrollabile crisi coniugale.
Nelle ultime stagioni, tanti sono stati gli attori che hanno scelto di passare dietro alla macchina da presa per dirigere delle commedie, ma a differenza degli altri colleghi, oltre ai ruoli comici, Ravello porta nella propria valigia dell'attore numerose interpretazioni drammatiche in pellicole che hanno raccontato questioni sociali e politiche legate al nostro Paese, un bagaglio tornato utile nella direzione di un'opera prima che strizza l'occhio alla commedia ma non perde mai di vista la dura realtà dei nostri giorni.
Una credibile multietnica periferia romana fa da sfondo alle disavventure della famiglia di Agostino, pronta ad occupare per giorni il pianerottolo di casa, nella speranza di mettere in scacco l'ospite inatteso. Un soggetto scritto con l'amico di sempre Massimiliano Bruno, ben interpretato da Marco Giallini e Kasia Smutniak, ma in cui spicca per bravura e tempi comici Stefano Altieri, che torna a cinema dopo molti anni nei panni di un esilarante nonno.
Come accadde per "Nessuno mi può giudicare" di Bruno, anche questa volta, per "Tutti contro tutti", è il caso di dire "buono alla prima".
24/02/2013, 08:53
Antonio Capellupo