Note di produzione de "L'ultima notte"
Il film descrive il processo e la condanna di Socrate, fatto storico avvenuto ad Atene nel 399 a.C. La sceneggiatura è liberamente ispirata dal trittico di opere platoniche che descrivono la vicenda storica (Apologia di Socrate; Critone; Fedone).
Socrate rappresenta la figura dell’intellettuale inviso al potere, condannato – prima che in sede giuridica – dall’opinione pubblica. La vicenda mette in luce il pericolo che lo spirito critico venga messo a tacere, laddove il potere costituito tenda a cristallizzarsi e a censurare le forme di pensiero indipendente, anche – e soprattutto – nei casi in cui la forma statale sia di tipo democratico.
Socrate è esemplare perché esorta il cittadino a non derubricare mai la critica e l’analisi operata dalla ragione, a non considerare mai per scontata la libertà intellettuale acquisita. La sua è una vicenda sia intellettuale che umana, perché è la storia di un uomo che si trova a pagare sulla propria pelle l’adesione ai propri ideali.
Per questo, egli si pone in continuità con quegli esempi di donne e uomini che hanno difeso a qualsiasi costo i valori di giustizia, democrazia e libertà nei quali credevano, a volte scontando il prezzo della gogna mediatica, o dell’eliminazione fisica.