IN TREATMENT - La prima settimana "italiana"
E'
iniziata lunedì 1° aprile con la stessa (fortunata) formula della versione originale, con una puntata al giorno dal lunedì al venerdì ognuna con un diverso paziente,
l'edizione italiana di "In Treatment", diretta da Saverio Costanzo e interpretata da un cast di lusso, in cui spicca nel ruolo centrale - quello dell'analista Giovanni Mari -
Sergio Castellitto.
Breve riepilogo: all'inizio fu "Be-Tipul", serie israeliana incentrata sulle sedute di uno psicologo e dei suoi pazienti. Era il 2005, e quell'idea venne apprezzata e "copiata" negli States: "In Treatment", con Gabriel Byrne protagonista, per tre stagioni dal 2008 al 2010 si è fatto amare e apprezzare dal pubblico di tutto il mondo (le versioni internazionali di "Be-Tipul" nel frattempo sono diventate più di una dozzina).
Ora è arrivata anche la versione italiana, prodotta da Sky insieme a La7 e Wildside, che si rifà espressamente alla versione HBO diretta da Rodrigo Garcia (figlio dello scrittore Gabriel Garcia Marquez e regista - tra gli altri - di "Albert Nobbs").
Quattro storie su cinque sono molto simili alle omologhe statunitensi:
Sara, il personaggio del lunedì, è in particolare legata a doppio filo alla Laura di Melissa George. Kasia Smutniak interpreta con sensibilità e trasporto il ruolo della giovane e sexy paziente innamorata del proprio analista, vincendo l'ideale "confronto" con l'attrice originale.
La puntata del martedì vede l'analisi di
Dario, carabiniere infiltrato finito in mezzo a un regolamento di conti in Germania che deve affrontare il suo (ipotetico?) senso di colpa.
Guido Caprino lo interpreta, una prova insolita per un attore diventato noto con i toni scanzonati del suo commissario Manara (ma lo ricordiamo anche in "Noi credevamo" di Martone): un personaggio completamente stravolto rispetto all'Alex di Blair Underwood, soldato rientrato dall'Iraq con un analogo - ma profondamente diverso - senso di colpa da sviscerare e sedare.
Il mercoledì l'appuntamento del dottor Mari è con la giovane ballerina
Alice, 17 anni, che è stata vittima (consapevole o no?) di un incidente che poteva costarle la vita e invece ha causato - solo? - la rottura di entrambe le braccia e la pausa a tempo indeterminato dalle estenuanti prove di balletto.
Nell'originale USA a interpretare Sophie (che era una ginnasta, per il resto molto simile)
era stata chiamata Mia Wasikowska, allora sconosciuta e il cui talento in questi anni l'ha portata a lavorare con tutti i grandi di Hollywood. Il confronto con Irene Casagrande, anch'ella esordiente, è impari e ingiusto.
Giovedì vuol dire terapia di coppia: al posto di Josh Charles ed Embeth Davidtz (Jake e Amy) ci sono Adriano Giannini e Barbora Bobulova (Pietro e Lea). Dopo anni di terapia per l'infertilità, sospesa per la mancanza di risultati, Lea è rimasta incinta ma ormai non vuole più avere un figlio e pensa all'aborto. Sarà Giovanni Mari a dover decidere che cosa dovranno fare...
Storie e situazioni simili tra Italia e USA, ma atteggiamenti differenti e un confronto - dopo una sola puntata delle 7 previste per ogni percorso terapeutico -
vinto da Sky.
L'ultima puntata della settimana vede un ribaltamento di ruoli, con Mari/Castellitto che si siede dall'altra parte e si reca dal suo supervisore, con cui ha un passato complesso tutto da scoprire, interpretato da
Licia Maglietta (negli USA era Dianne Wiest in un ruolo decisamente simile, per quanto visto finora). E si comincia solo a parlare (senza vederla per ora) della moglie di Mari, Eleonora (Valeria Golino).
Una settimana sola è troppo poco per dare un giudizio positivo, così come per avere risultati in terapia, e bisognerà quindi aspettare per qualcosa di definitivo: di sicuro
si può dire già che la versione italiana di "In Treatment" non abbia nulla da invidiare all'omologa statunitense, e che il lavoro fatto dalla produzione Wildside e dal regista Costanzo sia di primo livello, per non dire del
cast (quasi?) perfetto. 07/04/2013, 16:00
Carlo Griseri