VITTORIO VENETO FF - Il bilancio della quarta edizione
I "piccoli" festival come il
Vittorio Veneto Film Festival, che ha appena chiuso la sua quarta edizione hanno almeno tre grandi pregi. Spogliati del glamour, vanno dritti al cuore del cinema, ovvero ai contenuti, ai temi e ai mestieri, rendono gli ospiti "persone normali" ovvero umani da avvicinare e con cui parlare, ma parlare per davvero e infine, come nel caso di un festival come questo dedicato ai ragazzi, avvicinano una nuova generazione, che inevitabilmente rappresenterà il futuro del cinema, a un'arte meravigliosa, facendoli appassionare, emozionare, sperimentare. Forse sognare.
"I sogni e i sognatori sono necessari a una società" ha detto
Sabrina Impacciatore sul palco, ricordando
Massimo Troisi a cui era dedicato il Festival. "Massimo è stato un poeta del cinema, avergli dedicato questo omaggio con la bicicletta de "
Il postino" e una mostra significa non perdere questa voglia di sognare, per me lui è continua fonte di ispirazione e spero lo sia anche per voi".
Per le vie della piccola cittadina veneta è stato splendido vedere in questi giorni i ragazzi della giuria, oltre 1000, ma anche le persone "normali" poter avvicinare
Leo Gullotta,
Carlo Brancaleoni,
Giorgia Farina e tutti gli ospiti che sono arrivati per condividere esperienze.
Condividere è la parola che
Elisa Marchesini, infaticabile e preparata direttrice sottolinea più volte mentre chiaccheriamo.
"Un paese come il nostro deve necessariamente ripartire dai giovani, deve rifondarsi credendo sui valori della costituzione e dello stare insieme, sul principio che non possiamo e non dobbiamo abbandonare i nostri sogni ma rincorrerli e farli diventare realtà. E' quello che cerchiamo di fare qui, vogliamo che i ragazzi che arrivano a Vittorio Veneto appoggino i piedi sulla terra, vedendo che il cinema è qualcosa di possibile e fattibile sia davanti sia dietro la telecamera. Dico sempre che qui abbiamo tolto il glamour per dare degli appoggi concreti, come un trampolino di lancio dal quale spero che qualcuno si lanci per volare in alto. Finora queste nostre idee sono state recepite e vincenti".
Quattro anni fa con
Gennaro Viglione avete messo in piedi una scommessa oggi siete invece una solida realtà, premiata anche con la collaborazione di
Rai Cinema.
"Abbiamo visto crescere questo festival tantissimo, da 600 ragazzi giurati siamo arrivati a 1000, che arrivano da tutta Europa. Abbiamo portato più ospiti e più laboratori (uno di cinegiornale con
Giuseppe Di Tommaso) e uno di fotografia (con
Rosa Mariniello), abbiamo creato un momento importante di aggregazione, discussione, confronto e apprendimento. La cosa che mi rende più felice è che si è creato un gruppo di adulti e un gruppo di giovani che hanno lo stesso obbiettivo imparare e crescere. C'è una frase che è il mio motto, ed è di Baden Powell e dice così "cerca di lasciare il mondo un posto migliore di come l'hai trovato". Ecco, questo è quello che stiamo provando a fare".
22/04/2013, 09:13
Elena Dal Forno