Fare Cinema
banner430X45

Dal 9 luglio parte la sezione cinema del Trani International Festival


Dal 9 luglio parte la sezione cinema del Trani International Festival
Dopo la di Cha Cha Cha di Marco Risi, con il regista e Luca Argentero a scatenare gli entusiasmi di una foltissima platea, lunedì 9 luglio parte la sezione Cinema del Trani International Festival. Si tratta di un breve ciclo, intitolato 6! e curato da Lorenzo Procacci Leone e da Vito Santoro, critici cinematografici, animatori e organizzatori delle attività del Circolo del Cinema Dino Risi. 6 sono infatti i classici del grande cinema italiano proposti in edizioni digitali restaurate, presso la splendida terrazza di Palazzo Beltrani, per altrettante serate (9-14 luglio, con inizio alle 21.30: prezzo del biglietto 3 euro per ogni singolo film).

Questa piccola retrospettiva, con l’eccezione di un nostro doveroso omaggio alla grandissima Mariangela Melato, di cui si propone quel Travolti da un insolito destino di Lina Wertmüller (11 luglio), si concentra su un decennio chiave della nostra cinematografia e, va aggiunto, dell’intera società italiana, quale gli anni Sessanta. Un decennio in cui si coniugano, come mai prima era avvenuto, esuberanza produttiva e ottima qualità media dei film realizzati, grazie a produttori coraggiosi e ad un ampio gruppo di cineasti giunti alla piena maturità.

Il programma parte con Operazione San Gennaro di Dino Risi, commedia che fa il verso al filone, in voga all’epoca, dei film incentrati sul colpo perfetto, dando vista ad un meccanismo comico che non ha affatto risentito del passare degli anni. Quindi è la volta di Divorzio all’italiana, pellicola con la quale Pietro Germi dà vita al ritratto di una società italiana malata attraverso forti tinte grottesche, quasi riflettendone in uno specchio deformante le inconfessabili miserie morali. Di Antonio Pietrangeli si propone il suo ultimo film Io la conoscevo bene, indagine dell’animo femminile condotta con sensibilità profonda, anche attraverso l’invenzione di strutture narrative complesse e l’elaborazione di soluzioni figurative inusuali.

Naturalmente in una rassegna come questa non può mancare quello che è stato uno dei filone aurei degli anni Sessanta, quale il western italiano. E C’era una volta il west di Sergio Leone è la pellicola che che meglio di tutte offre una geniale riconfigurazione del mito della frontiera. Il film di chiusura è una delle opere seminali della storia del cinema non italiano, ma mondiale: La dolce vita di Federico Fellini, offerta nella preziosissima edizione restaurata dalla Film Foundation di Martin Scorsese.

03/07/2013, 12:09