Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

LOCARNO 66 - BRUNO OLIVERO: "Un film oltre la cronaca"


Intervista al regista de "La variabile umana", previsto a Locarno in Piazza Grande


LOCARNO 66 - BRUNO OLIVERO:
Bruno Oliviero
Prima internazionale in Piazza Grande per “La variabile umana” di Bruno Oliviero, un thriller girato a Milano e in una località dell’hinterland, Vanzago, con protagonisti Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Sandra Ceccarelli e l’esordiente Alice Raffaelli.

Protagonista è Adriano Monaco, un commissario di polizia napoletano in servizio a Milano interpretato da Silvio Orlando. E’ vedovo e vive con una figlia minorenne. Mentre svolge le indagini per l’omicidio un ricchissimo signore dell’alta società milanese, frequentatore di minorenni, la figlia viene fermata e condotta nella sua caserma perché in possesso di una pistola.

Oliviero è napoletano ma da una decina d’anni risiede a Milano. Dopo diversi documentari, “La variabile umana” è il suo primo film di finzione.

Nel film c’è un uomo anziano molto ricco che ama le minorenni e ha una moglie, interpretata da Sandra Ceccarelli, fisicamente molto somigliante a Veronica Lario. Forse vuole suggerire un parallelo con Berlusconi?

La sceneggiatura è stata scritta molto prima che si venisse a conoscenza dei fatti di cronaca legati a Berlusconi. E’ frutto di una mia osservazione sulla città di Milano, mi interessava raccontare quel tipo di clima e il declino dell’uomo pubblico in Italia. C’è un’ossessione reciproca degli italiani per Berlusconi e di Berlusconi per gli italiani. Ho l’ambizione che il mio film vada oltre la cronaca e che duri nel tempo.

Come ha scelto allora Sandra Ceccarelli?

La scelta è legata al personaggio tragico nella sua quiescenza e che fa parte della borghesia delle apparenze. Volevo costruire un’altra vittima dei sentimenti, pensavo che avrebbe potuto avere avuto lo stesso passato delle ragazzine che il marito frequenta e che lei finge di ignorare.

Come mai ha scelto Vanzago per alcune riprese?

E’ il tipico paese dell’hinterland dove vive chi non può permettersi di acquistare casa a Milano. In Italia i poliziotti non possono permettersi case bellissime come nei film, il commissario Monaco non guadagna abbastanza per vivere a Milano. Nel mio cinema mi occupo di questioni sociali. Questo film è una storia di lotta di classe tra uomini anziani molto ricchi e ragazzine rampanti, la lotta di classe può sembrare fuori moda ma è un tema molto attuale.

Tra i nomi dei suoi personaggi due suscitano curiosità, Carlo Levi al poliziotto interpretato da Giuseppe Battiston e Ullrich alla coppia dell’alta borghesia milanese. Ce lo spiega?

Carlo Levi è un omaggio allo scrittore, come idea di testimonianza per certe cronache molto raffinate.
L’ispettore Levi, interpretato da Giuseppe Battiston, è ebreo. Ullrich è preso dall’”Uomo senza qualità” di Musil. Vuol rappresentare la grande borghesia europea cosmopolita internazionale che vive a Milano. Gli Ullrich appartengano a una famiglia austriaca, a Milano fin dai tempi dell’impero Austro Ungarico.

Sebbene il suo film sia ambientato a Milano, come mai non ci sono personaggi milanesi?

A Milano i milanesi sono pochissimi. Ermanno Rea in “Mistero napoletano” sostiene che un giorno si dovrà fare un conto preciso di quanto Napoli abbia dato a Milano nell’immigrazione di professionisti di valore. Medici, avvocati, architetti e professionisti del cinema e del teatro. Lo stesso Silvio Orlando ha iniziato a lavorare proprio a Milano. Milano è una città di conflitti e convergenze, è una Sodoma del Nord, in contrapposizione alla Gomorra di Saviano.

Per la colonna sonora ha scelto Michael Stevens, il musicista che ha collaborato con Clint Eastwood. Come mai?

Lavorare con lui era il mio sogno. Gli era piaciuta la sceneggiatura, è venuto sul set ed è tornato durante il montaggio. Cercavamo una canzone che raccontasse le notti milanesi e per caso a Parigi in sala di mixaggio c’era una ragazza prima di noi che aveva cantato una canzone in inglese. Era perfetta, la nostra idea è che esca da una radio. C’è anche musica classica, tra cui un pezzo di Michelangelo Grancini diretto da Alessandro Cadario.

Il suo film è stato realizzato anche grazie al contributo del ministero e alla tax credit. Cosa pensa della situazione attuale?

La situazione è complicata, i politici non pensano molto alla cultura. Togliere la tax – credit oltre a tagliare il finanziamento pubblico è scandaloso. L’Italia è un paese arretrato che dà al cinema venti volte meno della Francia o della Svizzera. Da noi si fanno lo stesso film, si cerca di raccontare il Paese ma non ci si diverte.

08/08/2013, 09:00

Ambretta Sampietro