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LOCARNO 66 - LA VARIABILE UMANA


Un noir affascinante, cupo e piovoso, dove i caratteri riescono a mutare durante il corso della storia. Orlando e Battiston nei panni di due poliziotti investigativi


LOCARNO 66 - LA VARIABILE UMANA
Silvio Orlando con Alice Raffaelli, sua figlia nel film
Tutto ruota intorno all'iniziale omicidio di un uomo ricco e vizioso, abituato a trovare compagnia nei locali e nelle discoteche frequentate da giovanissime ragazze a caccia di soldi e di emozioni.

Silvio Orlando è l'ispettore Monaco, cui viene affidato il caso; è vedovo e sembra averlo abbandonato la voglia di vivere e l'interesse per l'unica figlia sedicenne. Intorno a lui la squadra del commissariato con Giuseppe Battiston che gli fa da vice e da amico confidente.

Oltre alla storia, ben scritta e credibilmente legata alla cronaca, il film mostra una fotografia coraggiosa e di grande qualità, firmata da Renaud Personnaz, con zone di autentico nero, giuste sfocature e lontana anni luce dall'idea televisiva di immagine.

Gli interpreti, a cominciare da Silvio Orlando, ma anche Battiston e Sandra Ceccarelli sono in parte proprio perché lontani dai ruoli canonici e dai cliché che sempre dettano le scelte dell'industria cinematografica.

"La Variabile Umana" è un film godibile e coraggioso come raramente si vede nel panorama fotocopia del nostro cinema contemporaneo.
L'opera prima di Bruno Oliviero, prova a forzare il sistema, cercando generi di strade recentemente battute poco e male. E ci riesce dando prova di talento e di particolare "occhio" nel raccontare una storia vicina alla realtà.

11/08/2013, 09:56

Stefano Amadio