Artype: la videoarte in mostra a Vicenza
È in coorso di svolgimento fino al 25 agosto 2013 alla Basilica Palladiana di Vicenza la Mostra di Videoarte all'interno di
.
L’esistenza quotidiana è un accumulo di azioni, gesti, comportamenti che assumono talvolta una valenza rituale. L’abitudine, il gioco perverso della routine, può rivelarsi un luogo nascosto in cui si celebrano riti inconsapevolmente ripetuti, o volutamente reiterati, quasi a soddisfare un’antica pulsione esistenziale, quel bisogno umano di innalzare su un piano più alto la vita, altrimenti soffocato dal monotono susseguirsi degli eventi. E che cos’è l’arte se non un antidoto per cogliere gli aspetti rituali dell’esistenza umana? L’arte, forma archetipica del rito, diventa perciò il luogo simbolico attraverso cui recuperare le radici di quell’energia primitiva che ogni persona porta con sé, e che nella dimensione collettiva trova il suo sfogo esemplare.Le opere di questa sezione esplorano diversi possibili poli della ritualità contemporanea.
Nel video di Marcantonio Lunardi una telefonata diviene una muta preghiera rivolta a un’entità effimera, in cui la liturgia della comunicazione annulla se stessa. L’incedere propulsivo e a tratti morboso di Giovanna Ricotta fa sì che anche il più ordinario gesto della scrittura assuma una valenza rituale fuori dal comune. Il video di Christian Niccoli coglie un momento di ritualità intima, che in realtà si scopre essere un atto di partecipazione collettiva. Michela Formenti mette in scena il dramma di una processione, l’incessante fluire di un rito che fa vibrare le corde più profonde dell’esistenza umana. Il video di Angelo Sarleti trasforma la vita di tutti i giorni, il continuo susseguirsi dell’attesa, in una lenta e monotona litania. Infine, nel video di Debora Vrizzi l’arte sembra svelare a pieno la sua funzione archetipale, laddove il museo si offre come luogo di culto, e l’atto stesso del guardare diventa la cerimonia rituale attraverso cui recuperare frammenti di coscienza collettiva.
10/08/2013, 12:36