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Note di produzione de "Il Terzo Tempo"


Note di produzione de
Opera prima del giovane regista Enrico Maria Artale (già vincitore del Nastro d’argento nel
2012 per il cortometraggio “Il respiro dell’arco”) IL TERZO TEMPO parla di nuove possibilità,
di rinascita, di voglia di ricominciare.
Il rugby, definito sport “di combattimento e di situazione”, diventa come lo specchio della
vita, con l’impegno e la disciplina che richiede, con lo sforzo di cui necessita e con il gioco di
squadra che implica. Nella storia vissuta dal protagonista, il “terzo tempo” è proprio quello
che celebra la vittoria e la sconfitta, dentro e fuori dal campo.
“La passione per questo gioco è nata nel 2009 quando, subito dopo il terremoto, ho realizzato
un documentario sull’Aquila Rugby, squadra che ha vinto il maggior numero di campionati
italiani” spiega Artale, regista e coautore della sceneggiatura.
“Dopo aver visionato il documentario, la società di produzione del Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma mi propose di lavorare con Alessandro Guida su un soggetto che
parlava di ragazzi, riscatto e rugby. Accettai con entusiasmo ed insieme a Luca Giordano
e Francesco Cenni iniziammo a sviluppare la storia concentrandoci nell’evidenziare le forti
relazioni emotive che si venivano a creare tra i diversi personaggi e che avevano, come sfondo
e punto di incontro, l’ambiente sportivo del gioco del rugby”.
Lorenzo Richelmy, che interpreta Samuel, è una giovane promessa del cinema italiano. Subito
attratto dalla sceneggiatura e dal personaggio, afferma: “Samuel é un ragazzo difficile con
alle spalle una famiglia disagiata. Si è costruito una pesante corazza per poter affrontare ogni
difficoltà ma questa apparente forza nasconde una grande fragilità che lui protegge con modi
fortemente aggressivi ed esplosioni di rabbiosa violenza”.
Stefano Cassetti descrive così il suo personaggio: “Vincenzo è un uomo difficile e irrisolto.
Un ex campione di rugby che all’inizio del film vediamo in uno stato di grande depressione
e che non riesce a staccarsi dalle glorie del passato. Continua a commettere gli stessi sbagli,
non è capace di chiedere scusa o di farsi aiutare, e in questo modo non riesce a vivere con
serenità. Malgrado la sua testardaggine e una vita costellata di errori, alla fine anche lui, grazie
al confronto con Samuel e con la squadra, diventa un vincente”.
L’incontro-scontro tra il ragazzo turbolento e l’allenatore problematico sarà fondamentale per
la crescita e la rinascita di entrambi.
Il tutto passerà attraverso il rugby ed il coinvolgimento nella storia di Flavia, figlia di Vincenzo
e presto oggetto delle attenzioni di Samuel.
“Flavia è una ragazza di 17 anni che vive una situazione personale piuttosto difficile” spiega
Margherita Laterza. “La madre è morta da poco e il padre ha problemi con l’alcool e così lei si
trova a sostituire la figura della madre, prendendosi cura del padre più di quanto lui faccia con la
figlia. I tristi eventi passati e la realtà di tutti i giorni l’hanno fatta crescere molto in fretta, è più
matura delle sue coetanee ma ancora dotata di una certa spensieratezza e di grande sensibilità”.