Note di regia de "L'Arbitro"
Il film L’Arbitro è lo sviluppo dell’omonimo cortometraggio, vincitore nel 2009 del David di Donatello e del Premio Speciale della Giuria a Clermont-Ferrand, il più importante festival del cortometraggio in Europa. Una delle strade percorse nella mia ricerca estetica è quella della commistione dei toni e dei generi cinematografici. Il tono prevalente è quello comico e leggero, ma ho scelto di contrappuntarlo con dei momenti dalle tinte più cupe, per esempio in alcune delle tappe del percorso che porterà l’arbitro internazionale Cruciani alla ‘dannazione’ professionale, oppure in un’esile sottotrama legata ai codici ancestrali del mondo pastorale della Sardegna. Allo stesso modo, il registro epico e quello grottesco, i toni ‘alti’ e quelli bassi coesistono e talvolta si alternano in maniera imprevedibile. Da un lato la musica evocativa di Andrea Guerra, la retorica del ralentie e la fotografia elegante e ricercata in bianco e nero, dall'altro i corpi tutt'altro che statuari dei calciatori di infimo livello, il burlesco, il grottesco e una comicità spesso semplice e molto diretta. Ho scelto di usare il bianco e nero anche per ottenere il grado massimo di astrazione dalla realtà e dal tempo, per evitare che il film venga percepito come una rappresentazione oggettiva del mondo del calcio o di un particolare contesto geografico.
Paolo Zucca