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VENEZIA 70 - Piero Pacchiarotti: "La vittoria di Sacro Gra
segna una svolta che spero non rimanga fine a se stessa"


VENEZIA 70 - Piero Pacchiarotti:
Il Festival di Venezia ha decretato vincitore un documentario: “Sacro GRA" di Gianfranco Rosi. Un’opera notevole, di spessore applaudita all’unanimità.Una novità davvero molto gradita che però non ha sorpreso Piero Pacchiarotti, presidente di Civitafilm Commission e condirettore artistico insieme a Costanza Saccarelli del TolfaShortFilmFestival - Festival Internazionale del Cortometraggio e del Documentario.

Il Festival, nato nel 2012, si svolge a Tolfa (in provincia di Roma) nel mese di giugno ed è giunto alla terza edizione per la quale è già aperto il bando di partecipazione. E’ una grande kermesse che si è gia ritagliata uno spazio importante nel vasto campo dei numerosi Festival Internazionali. Le opere pervenute nell’edizione 2013 sono state 485 provenienti da 26 Paesi dei 5 continenti mentre le opere finaliste selezionate sono state 110.

"Dal 70° Festival di Venezia una svolta che spero non rimanga fine a se stessa" – dichiara Piero Pacchiarotti - . "I giornali ed il pubblico si dichiarano sorpresi per la vittoria del documentario “Sacro Gra” di Gianfranco Rosi, ma spero che la giuria, oltre a premiare il valore dell’opera, abbia voluto dare un segnale … un cambiamento di rotta ad un cinema che ormai ha poche idee, pochissimi soldi e nessun mecenate e che per questi motivi viene sempre più fagocitato dall’industria americana. Il pubblico, da sempre abitudinario, può essere rimasto spiazzato dalla vittoria a sorpresa ma noi no! Nel nostro festival abbiamo sin dal primo anno dato ampio spazio alla sezione ‘Documentari’ proprio perché convinti dell’altissimo valore aggiunto che questo settore ha; ne abbiamo sempre ricevuti molti, da tutto il mondo e soprattutto tutti bellissimi! Segno di un settore che cova sotto la cenere ed è in grado di raccontare non solo i cambiamenti del nostro pianeta o della nostra società, ma che può essere anche puramente creativo risultando, alla fine, una vera e propria opera filmica racchiusa in un tempo decisamente più elastico di un film classico. Insomma l’uovo di Colombo per una società che va sempre più di corsa e che può così gestire meglio anche il proprio tempo disponibile senza rinunciare alla qualità"".

10/09/2013, 16:40