NFF - INTERDIZIONE PERPETUA - La vita
difficile dei “saponari” di Napoli
Ancora una volta l’assurdità del nostro Bel Paese diventa interessante materia per sceneggiatori e registi. Siamo a Napoli e il regista e produttore
Gaetano Di Vaio, ci racconta la vita difficile dei raccoglitori di ferro vecchio. La situazione dura delle periferie partenopee, la disoccupazione, la galera e la mancanza di alloggi spingono ad inventarsi dei lavori che sono necessari per la sopravvivenza. Fino a poco tempo fa questi uomini potevano guadagnare dei soldi andando a ricercare ferro usato nei cassonetti per poi rivenderlo a delle ditte. Sono i “saponari” o “piattari”, un mestiere che a Napoli è sempre esistito e che ora è stato messo fuori legge.
Napoli è una città che non riesce a smaltire i propri rifiuti e punisce stranamente chi ricicla mezzi propi il ferro vecchio. Interdizione perpetua racconta le storie di questo paradosso italiano, in un documentario asciutto e crudo che non ha paura di mostrare il lato più triste di una società relegata ai margini della città. A Napoli chi viene trovato in possesso di ferro vecchio, viene multato salatamente e rischia anche la prigione, il mestiere quindi è andato con il tempo a scomparire. Tutti i “piattari” si sono dunque trasformati in manovali e muratori a nero, sottoposti ad orari sfiancanti e a paghe insufficienti per sostenere le famiglie spesso numerose.
Il film di Di Vaio intreccia molto bene varie vicende umane dei quartieri più poveri di Napoli, entra con uno sguardo deciso e impietoso nelle vite di queste persone. Il film ha dei momenti molto forti ed ha un approccio ai volti e alla disperazione dell’umanità che può ricordare a tratti la cinematografia documentaria italiana degli anni’ 60, soprattutto per l’attenzione e l’impegno verso il disagio degli ultimi.
03/10/2013, 12:27
Duccio Ricciardelli