Note di regia del documentario "Id-withoutcolors"
Da quando ho iniziato questo progetto, ho subito di volta in volta: i commenti dei colleghi e degli amici, che oscillavano da “in Germania non c’è razzismo” ad “abbiamo già fatto tanto nel nostro Paese contro il razzismo”; l’indifferenza delle istituzioni e dei media, che si sono rifiutati, se non irrisoriamente, di sostenerlo; il boicottaggio da parte dei festival istituzionali; perfino una denuncia, la quale, anche se non è direttamente collegata al film, molto ha da dire su come i tedeschi si difendano dalle accuse di razzismo.
Poi, mano a mano che il progetto ha preso corpo, e sempre più ho cercato di conoscere, apprendere, per quanto possibile, il punto di vista delle vittime, una domanda mi è sorta spontanea: nel momento in cui ci rifiutiamo di parlare, affrontare, ascoltare chi quotidianamente subisce uno dei più spregevoli e squallidi crimini perpetuati nella nostra società, non siamo forse noi stessi complici e colpevoli?
Non è forse il nostro silenzio la meschina autorizzazione all’attuazione della violenza razzista?
L’episodio razzista non si nasconde né si giustifica, si combatte e basta.
Riccardo Valsecchi