Si chiudono le tre serate di proiezioni
cinematografiche al WAG Film Festival
Anche la terza serata del
WAG Film Festival si è conclusa. Ieri sera la rassegna si è congedata con la proiezione degli ultimi due corti,
l’omaggio a Monicelli con i ricordi di
Mario Canale e
Annarosa Morri e la chiusura delle tre serate di proiezioni con il primo film realizzato collettivamente dal Laboratorio di Cinematografia dell’Associazione Le Ali di Icaro: “
Turning point”.
Per la sezione “
Wag”,
Giulia Lachi ha presentato il corto “
Il flipper”: un gioco celeberrimo che diventa la metafora della vita attuale e della precarietà lavorativa dei giovani.
Giacomo Bronzi e
Nanni Montomoli, invece, con “
Una musica può fare” nella sezione “
Parenti stretti” si sono discostati per una volta dal genere horror per realizzare un simpatico cortometraggio, dove si ritrova la loro impronta ironica e surreale.
Il grande evento della serata, la proiezione del documentario “
Monicelli. La versione di Mario”, ha portato il pubblico a conoscere l’uomo che si celava dietro all’immagine un po’ burbera e cinica del regista italiano, i segreti e le curiosità dei suoi film.
Mario Canale e
Annarosa Morri, due dei registi che il Festival ha avuto il piacere di ospitare, hanno raccontato la sua semplicità, del suo sguardo attento alla figura femminile che si ritrova nei suoi film, fino alla difficoltà di riuscire a inserire il genere del documentario del circuito televisivo e cinematografico.
Le tre serate di cinema si sono chiuse con il film “
Turning point” per “
Wag (come eravamo)”: un tuffo nei ricordi, un ritorno al primo film realizzato collettivamente dal Laboratorio di Cinematografia quando ancora l’idea del Festival era ancora molto lontana. “
Non sottovalutare il potere dell’immaginazione” è la tagline del film che si adatta a questo Festival: quell’immaginazione di pensare a un evento così importante e riuscire con impegno e soddisfazione a realizzarlo in queste serate.
10/11/2013, 19:41