Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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ROMA 8 - "Se chiudo gli occhi non sono più qui"


Un romanzo di formazione che parte e si sviluppa da una tragedia: la morte del padre. Vittorio Moroni racconta la vicenda di Kiko, e del suo determinante incontro


ROMA 8 -
Giorgio Colangeli e Mark Manaloto
“E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?”
In questi versi di Giacomo Leopardi troviamo l'essenza dell' ultimo film di Vittorio Moroni "Se chiudo gli occhi non sono più qui" ritratto della sofferenza, quotidianità e fragilità di un sedicenne italofilippino di nome Kiko, che lotta per trovare il suo posto nel mondo. Rimasto orfano del padre vittima di un incidente stradale, Kiko (Mark Manaloto) vive con la madre Marilù e il suo nuovo compagno Ennio (Giuseppe Fiorello). Ennio è un caporale che sfrutta i clandestini nei cantieri edili ed obbliga Kiko a trascuraregli studi per andare a lavorare con lui. Deriso dai compagni di liceo e incompreso dai professori, Kiko si sente spesso solo e prigioniero di un destino ingiusto. I suoi unici momenti felici sono quelli trascorsi in un vecchio bus abbandonato che lui considera casa e nel quale si rifugia per parlare con il padre, soprattutto di astronomia, passione che condividevano fin dall' infanzia di Kiko. Disilluso e pieno di rabbia Kiko ha quasi perso la speranza, finchè non incontra Ettore (Giorgio Colangeli), maestro in pensione e vecchio amico del padre, che nasconde però un pesante segreto.
Ettore si propone di aiutarlo a studiare, ma in realtà i due intraprendono un percorso di ricerca e maturità personale. Attraverso la filosofia, il latino e greco, la matematica, Ettore spiega a Kiko come l'unica certezza nella vita è il non avere certezze e che gli eventi, le persone, i problemi e le contraddizioni della società contemporanea, per essere compresi, vanno interpretati da più di una prospettiva o angolazione, lasciandosi guidare dall' infinita magia delle stelle, che ci ricordano al contempo la nostra piccolezza e immensità. Alla fine Kiko è da solo ma ha con se un bagaglio immortale di conoscenze, che gli permetteranno più di qualsiasi altra cosa, di diventare un uomo libero, capace di scrivere il proprio destino.

12/11/2013, 14:06

Gloriana Giammartino