IL MONDO DI NERMINA - Una storia tutta al femminile
Il Mondo di Nermina di
Vittoria Fiumi è stato premiato alla scorsa edizione del
Premio Corso Salani "
per il suo sguardo intenso e consapevole su un universo femminile raccontato nel difficile tentativo di riscostruire un futuro”. Durante la ventiquattresima edizione del Trieste Film Festival, una giuria composta da Gregorio Paonessa, Laura Muscardin, Vanessa Picciarelli, Sara Ferrari, Massimo D'Anolfi e Martina Parenti assegnò il Premio ex equo anche a “
Arctic Spleen” di Piergiorgio Casotti "
per la volontà di raccontare una comunità che, in un paesaggio di devastante bellezza, affronta quotidianamente la propria pulsione di morte". Progetti diversissimi tra di loro quello di Casotti e della Fiumi ma che rappresentano in maniera concreta la filosofia del Premio Salani che ogni anno premia le storie di cineasti indipendenti alle prese con produzioni molto innovative.
Il Mondo di Nermina, racconta la vita di tre famiglie tornate a vivere nel villaggio mussulmano di Prhovo, nel nord-est della Bosnia Erzegovina, al confine con la Croazia. Tra loro Nermina, una giovane madre, le cui figlie oramai adolescenti dovranno presto decidere se rimanere o cercare un futuro migliore altrove. Finalista anche per il Premio Solinas Documentario per il Cinema 2011, "
Il Mondo di Nermina "è una storia tutta al femminile che almeno nel work in progress, presentato alla serata della
50 Giorni di Cinema dell’Odeon a Firenze, sembra portare la regista verso un’ opera profonda e suggestiva, composta da immagini ben costruite e da atmosfere rivolte alla descrizione di un ambiente naturale osservato con una sensibilità molto particolare. Girato nell’arco di un anno in Bosnia, il film della Fiumi, riesce ad entrare in un mondo religioso e sociale di solito precluso alle telecamere e ai documentari. Molto interessanti, intesi come momenti di vero e proprio documentario di osservazione, le scene della scuola dove si presenta il personaggio di Melisa e le funzioni religiose, nelle quali i veli delle donne durante il rito si mescolano in un bellissimo movimento di colori e suoni della comunità.
20/11/2013, 10:26
Duccio Ricciardelli