La premiazione
Si chiuso il
Festival del cinema sociale di Arezzo che si è concluso il 24 novembre. I premi sono stati consegnati dal direttore artistico
Alessio Boni.
Ecco il palmares:
MIGLIOR FILM
Et in Terra Pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
MIGLIOR ATTRICE
Ludovica Falda (Pulce in "Pulce non c'è" di Giuseppe Bonito)
MIGLIOR ATTORE
Carlo Cecchi (Carlo Grimaldi in "Miele" di Valeria Golino)
MIGLIOR SCENEGGIATURA
La città ideale di Luigi Lo Cascio
MIGLIOR DOCUMENTARIO
A mao e a luva di Roberto Orazi
Menzione speciale per
Mineo Housing di Cinzia Castania
Riconoscimenti forti ad un cinema invisibile sia "Et in terra pax", che appena uscito era stato acquistato in Francia da “Les films de l’Astre”, sia “Pulce non c'è” sono stati film rivelazioni delle ultime stagioni ma hanno faticano ad uscire in sala.
Questa la motivazione della Giuria Popolare per
"Et in terra pax" di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini: "Per aver raccontato in maniera scorrevole, coinvolgente, sorprendente, semplice ma non banale un tema difficile. Le questioni sociali sono trattate in maniera chiara e forte, la violenza della realtà non risulta mai cruda e scontata, anche grazie al buon uso di metafore della vita reale. La sceneggiatura ha forse qualche sbavatura, ma l’interpretazione dei personaggi funziona bene ed è ben studiata. Graditi i rimandi a un cinema italiano degli anni ’60 come quello Pasoliniano, non solo per il tema trattato ma anche per il particolare uso della traccia audio. In linea generale tutti gli elementi del lungometraggio sono ben coesi e bene interagiscono tra loro, frutto di una buona cooperazione tra i registi e l’opera".
Per la Migliore Interprete Femminile
Ludovica Falda, protagonista di "Pulce non c'è" di Giuseppe Bonito, "Per essere riuscita a illudere, convincere, a trasmettere emozioni, a coinvolgere gli spettatori in una storia molto difficile e forte. L’attrice si pone davanti a una prova molto difficile in maniera interessante, tanto da sembrare davvero affetta da autismo. Anche se giovanissima e alla prima esperienza, si è dimostrata forte e 'adulta'".
Per il Miglior Interprete Maschile
Carlo Cecchi, in "Miele" di Valeria Golino, "Per aver donato colore e sorriso – anche se amaro – al film. Attraverso la magistrale proprietà di linguaggio e gestualità, Cecchi riesce a passare tra comicità, serietà, ironia e sarcasmo, calandosi in un personaggio/corpo che è contenitore di tormento, sensibilità, paura e coraggio. Un personaggio che dà un taglio così forte al film non poteva trovare interprete migliore".
Per la Migliore Sceneggiatura a
"La città ideale" di Luigi Lo Cascio: "Una storia che spicca per originalità, pacata, di ampio respiro, scorrevole e piacevole, e che ben rappresenta l'evoluzione del protagonista nel corso della vicenda. I dialoghi sono toccanti e veritieri, la riflessione e il senso di ‘mistero’ che lasciano lo spettatore sospeso risultano parte di una struttura narrativa a cui da tempo nel cinema contemporaneo non si fa più ricorso".
Premio speciale alla carriera della Presidenza della Camera all'attrice
Valentina Cortese e al regista
Francesco Rosi.
25/11/2013, 07:50
Ambretta Sampietro