TFF31 - TEMPORARY ROAD, raccontare Battiato
Entrare nel multiforme mondo di
Franco Battiato poteva sembrare un privilegio da iniziati, tante sono le espressioni di sé che l'artista siciliano ha mostrato. Fino ad oggi: con
Temporary road Giuseppe Pollicelli e Mario Tani ci regalano infatti un perfetto punto d'osservazione sul Battiato musicista, compositore, pensatore e mistico.
È il protagonista stesso a dettare i temi della narrazione, durante una lunga intervista sul divano di casa, nella quale esordisce con due concetti chiave: le tre fasi in cui divide la sua vita e la passione per il misticismo che lo cattura fin da giovane.
Grazie al tantissimo materiale a disposizione, con una formula da documentario classico, a ogni ricordo o riflessione corrisponde un'immagine o una ripresa, grazie anche all'oculato accostamento che spesso incarica i testi delle canzoni di commentare i pensieri espressi: così rivediamo (o scopriamo per la prima volta) il Battiato degli esordi e quello sperimentale (ossuto, dinoccolato, capellone o con il codino), il Battiato pittore ("la pittura è stata una vera sofferenza"), il Battiato regista, ma soprattutto il Battiato performer che, anche se alla telecamera confessa di non amare il palcoscenico stando molto meglio a casa, ci regala i momenti musicali migliori.
A raccontarsi è un uomo con un passato intenso, di cui è perfettamente consapevole, convinto che si debba seguire la voce interiore e interessato a incidere nelle vite di chi ascolta le sue opere ("una canzone può influenzare qualcuno anche ad essere migliore"), anche se - o forse soprattutto - "tutto è provvisorio nell'universo".
01/12/2013, 09:00
Sara Galignano