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90 ANNI DI ODEON FIRENZE - Festeggiati con i Taviani


Proiezione speciale di "Good Morning Babilonia" e incontro con i due Maestri del cinema toscano. La Hollywood degli anni’20 rievocata nella sala più prestigiosa della città.


90 ANNI DI ODEON FIRENZE - Festeggiati con i Taviani
Nelle sala gremitissima del cinema Odeon di Piazza Strozzi a Firenze, è stato proiettato ieri il film "Good Morning Babilonia" di Paolo e Vittorio Taviani. Dopo l’Orso d’Oro a Berlino per “Cesare deve morire” i due maestri di San Miniato tornano nella sala più vecchia e prestigiosa della città per riparlare di una pellicola che in parte è stata girata proprio nei palchetti eleganti dell’Odeon.

"Good Morning Babilonia", ambientato agli inizi del ‘900, racconta la saga di due artigiani toscani, Andrea e Nicola Bonanno, che partono alla volta degli Stati Uniti per cercare fortuna nel nuovo mondo. Dopo i primi lavori umili e frustranti, per un colpo di fortuna, i due vengono catapultati nella mecca del cinema, Hollywood, dove finalmente hanno la possibilità di farsi notare come artisti della scenografia e della tradizione scultorea italiana.

E’ il periodo in cui David Wark Griffith, sta girando il capolavoro Intolerance e nel quale il suo estro geniale e faraonico sta volgendo la propria attenzione alla costruzione di sontuose ricostruzioni storiche. Il regista americano aveva difficoltà a continuare il lavoro sulle scenografie, che erano diventata quasi un ossessione a tal punto da rimandare per mesi e mesi le riprese e da mettere a repentaglio tutta la produzione del film.

L’illuminazione per Griffith arriva durante una proiezione di "Cabiria" di Giovanni Pastrone. Ed è proprio nelle sale dell’Odeon che furono girate le scene di Griffith in Good Morning Babilonia che vede per la prima volta il colossal italiano e ne rimane completamente esterefatto.

Fa impressione stare seduti in una sala nella quale è stata girata una scena così piena di rimandi e di citazioni cinematografiche. Si alza la testa al soffitto, ai palchetti affrescati e al velluto delle sedie, si cerca di capire in quale punto furono messe le cineprese, il set. Si respira un aria da Hollywood, anche se siamo seduti sulle poltrone, ocra, comode e accoglienti dell’Odeon. E’ la potenza del cinema, l’immaginazione e la fantasia ci portano altrove e ci fanno sognare. Griffith volle assolutamente dei tecnici italiani per costruire le scenografie del suo colossal, ed ecco arrivare i fratelli Bonanno con la loro maestria e la loro bravura di artigiani italiani. Finalmente Griffith trovò con i due fratelli uno stile e una sontuosità “rinascimentali” che portarono alla costruzione dei famosi elefanti delle scene di massa di Intolerance.

Durante l’incontro con Paolo e Vittorio Taviani, l’emozione è forte, scopriamo che i due registi hanno visto i loro primi film all’Odeon e che proprio qui comincia la loro passione per le immagini in movimento. E’ l’occasione anche per parlare della resistenza delle sale cinematografiche in città. A Firenze rimangono ormai pochissimi spazi in centro dedicati alla cultura cinematografica. Le multisale e l’arrivo del digitale e dei cine panettoni natalizi rendono difficile la vita alle realtà che lavorano sul cinema inteso come cultura e storia da tramandare.
Paolo Taviani paragona il cinema Odeon all’elefante del film "Good Morning Babilonia". Un simbolo longevo, enorme e sontuoso di quello che è stata la magia del cinema di una volta. E ieri sera nelle sale dell’Odeon si è veramente respirata aria di grande cinema e di una splendida atmosfera da una Hollywood degli anni ’20. Lunga vita al cinema e all’elefante!

20/12/2013, 13:26

Duccio Ricciardelli