INDOVINA CHI VIENE A NATALE? - Il cinepanettone migliore?
A
Natale negli ultimi anni ormai la proposta al cinema in Italia si è cronicizzata: ci sono i classici cinepanettoni stile 'Boldi-De Sica', le proposte per i più piccoli (animazione disneyana, più che altro) e - nelle grandi città, cercando attentamente - anche qualche piccolo film d'essai. Il 'cinepanettone' firmato da
Fausto Brizzi (per la prima volta anche da regista) è un tentativo di proporre un unico titolo per tutta la famiglia, che metta d'accordo chi cerca l'alto (proposto in dosi minime, per essere precisi), il basso e il familiare.
Una proposta convincente, tenuto conto delle premesse: "
Indovina chi viene a Natale?" fin dal suo inizio con la parentesi musical affidata ai bambini cerca di coinvolgere anche i piccini (ma su musiche di Bennato, che piacciono ai grandi), proponendo un divertimento leggero ma non stupido (né volgare), con qualche gag slapstick (la parte iniziale riservata a Bisio ricorda un po' il Ben Stiller di 'Ti presento i miei') e qualche riflessione più matura (tutta la parte sui disabili non è certo all'altezza della riflessione sul razzismo dell'ispiratore "Indovina chi viene a cena", ma per un film di Natale ci si può accontentare), tanti buoni sentimenti e una spruzzata di cinismo 'addolcito' dal panettone.
La storia racconta di una famiglia allargata, di tre fratelli (uno dei quali 'post-datato') che si ritrovano a Natale dopo la morte del padre, con la madre vedova, figli e nuovi fidanzati. Giulio (
Diego Abatantuono) è il ricco del gruppo, industriale 'benevolo' che insieme alla moglie (
Angela Finocchiaro) deve fare i conti con il nuovo fidanzato della figlia (
Cristiana Capotondi), un giovane molto bello (
Raoul Bova) ma senza braccia dopo un incidente.
Chiara (
Claudia Gerini) presenta alla famiglia e ai suoi figli il nuovo fidanzato (
Claudio Bisio), che dopo una lunghissima sfilza di uomini sbagliati sembrerebbe essere quello giusto...
Antonio (
Carlo Buccirosso) è il figlio illegittimo riconosciuto in tarda età, presente con moglie (
Rosalia Porcaro) e i tre pargoli.
A tutti loro si aggiunge la mamma, l'inconsolabile vedova
Isa Barzizza.
La formula è quella del cast all-star che Brizzi ha consolidato negli anni (ai citati si aggiungono
Gigi Proietti, Massimo Ghini e lo stesso regista in una scena), volti familiari che possano aiutare il saltuario pubblico natalizio a sentirsi a casa anche in sala.
Qualche scena più riuscita (come quella del ballo 'multiplo' in cui tutti minacciano il malcapitato Bisio, o i pochi minuti affidati a Proietti), qualche altra meno (il Bova disabile convince poco), ma in generale il film è un classico esempio di cinema comico popolare accessibile davvero a tutti che si 'accetta' di vedere il giorno di Natale tutti insieme. Fosse questo il canone del cinepanettone italiano saremmo messi meglio... (Nota di merito per la coppia Abatantuono-Finocchiaro, che nella prima parte più cattiva sono i veri trascinatori del film)
Due considerazioni finali. La prima: capita di rado che in Italia si sappia integrare il
product placement nei film senza sconfinare nella pubblicità evidente, ma Brizzi riesce in parte a farcela (e quando non riesce, si tratta di accenni leggeri).
La seconda: spiace vedere (al momento in cui scriviamo, mattina del 24 dicembre 2013) il film di Brizzi dietro negli
incassi rispetto a Neri Parenti e Leonardo Pieraccioni, che hanno proposto le solite commediole prevedibili e già viste. La speranza per il cinema italiano, anche per quello comico e popolare, è che la ricerca di una maggiore qualità venga premiata anche al botteghino...
24/12/2013, 09:46
Carlo Griseri