Le imprese culturali e creative dell’Unione Europea trovano notevoli difficoltà nell’accedere ai prestiti bancari. A rivelarlo è uno studio della Commissione Europea in cui si evince che nonostante rappresentino un settore cruciale per l’economia europea (4,4%), le aziende culturali e creative (il maggior numero si concentra in Italia, 146.344, seguita da Francia, 108.076, e Germania, 87.849) stanno perdendo miliardi di euro di credito.
La causa è da ricercarsi nella mancata corrispondenza tra domanda e offerta nel mercato dei prestiti, che nei prossimi sette anni creerà un deficit di finanziamento che raggiungerà i 13,4 miliardi di euro.
Tale deficit equivale alla somma di investimenti persi quando le richieste di prestito delle società con solide strategie di business e buoni profili di rischio vengono rifiutate o le stesse società decidono di non richiederlo per mancanza di sufficienti garanzie.
Lo studio è stato commissionato per contribuire a definire le nuove strategie dell’UE per sostenere i settori culturali e creativi attraverso iniziative come il Fondo di Garanzia finanziaria nel quadro del nuovo Programma Europa Creativa e che sarà attivo a partire dal 2016.
Per maggiori informazioni, Le imprese culturali e creative dell’Unione Europea trovano notevoli difficoltà nell’accedere ai prestiti bancari. A rivelarlo è uno studio della Commissione Europea in cui si evince che nonostante rappresentino un settore cruciale per l’economia europea (4,4%), le aziende culturali e creative (il maggior numero si concentra in Italia, 146.344, seguita da Francia, 108.076, e Germania, 87.849) stanno perdendo miliardi di euro di credito.
La causa è da ricercarsi nella mancata corrispondenza tra domanda e offerta nel mercato dei prestiti, che nei prossimi sette anni creerà un deficit di finanziamento che raggiungerà i 13,4 miliardi di euro.
Tale deficit equivale alla somma di investimenti persi quando le richieste di prestito delle società con solide strategie di business e buoni profili di rischio vengono rifiutate o le stesse società decidono di non richiederlo per mancanza di sufficienti garanzie.
Lo studio è stato commissionato per contribuire a definire le nuove strategie dell’UE per sostenere i settori culturali e creativi attraverso iniziative come il
Fondo di Garanzia finanziaria nel quadro del nuovo
Programma Europa Creativa e che sarà attivo a partire dal 2016.
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