UNA DONNA PER AMICA - Se la Casta ti gira per casa...
La domanda che si pone
Giovanni Veronesi è: "È possibile l'amicizia tra uomo e donna". Ed è una domanda mal posta se l'uomo è un uomo normale e la donna che gli gira per casa è
Laetitia Casta. E proprio da questo inizio sbagliato nasce "
Una donna per Amica" la nuova commedia sentimentale in sala da giovedì in 400 copie.
Seconda stortura è il titolo che francamente non svolge affatto un ruolo riassuntivo o di suggerimento, ma riferisce pleonasticamente una situazione in essere. Mentre, eventualmente, "una donna per amico" propone una serie di sottintesi che possono far scaturire decine di ipotesi e situazioni, non c'è niente di più normale e meno stimolante di avere per amica una donna (o per amico un uomo...).
Comunque, la superficialità di questo film non si ferma ai questi primi due aspetti ma prosegue con il cast, suddiviso in interpreti "belli o simpatici" escludendo l'ipotesi cattivo, brutto, antipatico, attore/attrice. E dunque troviamo
Fabio De Luigi, Geppi Cucciari, Monica Scattini, Virginia Raffaele interpreti che piacciono e fanno sorridere;
Laetitia Casta, Valentina Lodovini, Valeria Solarino, Adriano Giannini, Flavio Montrucchio, Antonia Liskova che piacciono e fanno sognare.
Mischiando il tutto si ottiene un cast così poco assortito che, a partire dalla domanda del regista riportata all'inizio, ogni situazione ha un sapore improbabile, ogni rapporto più che tra umani sembra svolgersi tra figure cartonate. E questo anche per il poco spessore dei personaggi descritti in sceneggiatura. Già, la sceneggiatura...
Non basta affatto ripetere che
Fabio De Luigi (e non citiamo il suo personaggio perché Fabio De Luigi è sempre Fabio De Luigi) è uno stimato avvocato per farlo diventare personaggio. Infatti l'assenza completa di un carattere lo fa essere, oltre al solito bel tenerone, un misterioso oggetto al quale le cose capitano, incapace di scegliere, giudicare e dare una direzione alla propria vita. Un adolescente insomma. Comunque più maturo del personaggio di
Laetitia Casta che si comporta come una bambina di 9 anni, anzi 7. Tra scherzi, capricci, insistenze, lamenti, salti sul divano, amori della vita aperti e chiusi in tre giorni, balletti sulla tavola imbandita, filmini imbarazzanti, furti di biciclette, baci rubati non ne fa una seria, scambiando la maturità per dramma.
Della sceneggiatura di cui si accennava prima, non c'è traccia. Cento porte si aprono, nessuna si chiude. Cento eventi accadono senza portare in nessun posto. Cento personaggi si incontrano, di nessuno rimane traccia. Insomma la drammaturgia è solo un contorno per i due piatti principali che piaceranno ai palati meno esigenti. Il simpatico e affascinante (chissà perché poi)
Fabio De Luigi e la bella ed "esotica"
Laetitia Casta.
Tutto il resto è botteghino. Anzi finanziamenti pubblici e botteghino.
24/02/2014, 17:11
Stefano Amadio