BFM32 - IL RESTO DI NIENTE, un film estetico e musicale
È un film storico,
“Il resto di niente” di Antonietta De Lillo, ma è anche un film estetico e musicale.
Prendendo spunto dall’omonimo romanzo di Enzo Striano, la regista segue le vicende che portarono all’instaurazione e al successivo declino della Repubblica Napoletana nel 1799 attraverso l’esperienza di
Eleonora de Fonseca Pimentel, nobile portoghese e sua fervente sostenitrice.
Obbligata a trasferirsi con la famiglia da Roma a Napoli, la protagonista, poetessa e amica del giurista e filosofo Gaetano Filangieri, vive con difficoltà la sua condizione di intellettuale donna ma non vi rinuncia, fino a pagare amaramente per la propria coerenza e per le proprie idee.
Forse un po’ appesantito dalla natura letteraria di molti dialoghi - carichi di filosofia e ideologia - il film ha il grande pregio di puntare su scelte registiche originali, a partire dalla magnifica colonna sonora (di
Daniele Sepe) che accosta sonorità antiche a ritmi e melodie molto moderni.
La pellicola vive sul grande contrasto tra l’identità di Eleonora (Lènor, interpretata dalla portoghese
Maria De Medeiros), che appare fragile ma maestosa mentre vaga - lei fisicamente minuta - tra stanze vuote con soffitti altissimi e luoghi solitari, e una società indistinta che la opprime solo fino a quando si sente obbligata a sottostare alle sue regole (sono numerose, nella prima metà del film, le scene pubbliche di feste, balli, rappresentazioni). Quando i due piani (individuale e sociale) si fondono, e finalmente Lènor trova un ruolo anche nella collettività, la storia interviene a rispezzare il fragile legame.
La visione termina lasciando negli occhi gli affreschi dai colori caldi degli interni napoletani, venati di viti e pavoni, e nell’aria odore di polvere da sparo.
15/03/2014, 19:00
Sara Galignano