MARCH OF THE GODS - I metallari dell'Africa nera
Il punto centrale del documentario "
March of the Gods - Botswana Metalheads" di
Raffaele Mosca sono i Wrust, una band formatasi nel 2002, che ha avuto la possibilità di aprire i concerti sud africani di Sepultura, Carcass ed Entombed ma che non ha mai varcato i confini dellʼAfrica Subsahariana. Il documentario appassionerà sicuramente i fans del metallo pesante più estremo.
Il film ci consegna uno spaccato inedito di una scena rock africana, che vede nascere dal niente sempre nuove band e nuove occasioni per i giovani musicisti di esprimere una rabbia ed una fantasia che la vita dura del loro continente spesso gli impone. Lo spaccato della vita dei giovani rockers permette al regista di entrare a tratti nella società e nelle dinamiche del continente africano con una visione fresca e diretta. La fotografia di Mosca è impeccabile e molto attenta agli ambienti dove questi "metalheads" africani esprimono la loro voglia di urlare al mondo la rabbia e il proprio essere contro.
Con l'avvento dei social networks le band africane hanno avuto la possibilità di scambiarsi contatti permettendo di organizzare dei veri e propri raduni con un seguito di fans e una vera e propia scena alternativa con produzioni di album professionali. Interessante il racconto delle "doppie vite" dei componenti dei Wrust, di giorno normali cittadini e padri di famiglia e che sul palco la sera si trasformano in cowboys metallici borchiati e pieni di teschi.
03/05/2014, 18:10
Duccio Ricciardelli